Credere all’Amore di Dio


Quanti dicono di credere all’Amore di Dio e non si accorgono di crederci ben poco. Credono quando la loro vita non gli pone troppe difficoltà, credono quando le loro preghiere vengono esaudite, credono quando il Signore dona loro segni della sua Benevolenza. Ma, come dice il salmo (48,13), nella prosperità l’uomo non comprende ed è come gli animali che periscono. E perché? Perché pian piano dimenticano il loro Dio, credendo di non averne bisogno. Credono che, se le cose vanno bene, è grazie ai loro meriti, ma non è così.

Ma cosa significa credere all’Amore di Dio? Credere che Dio ci ama tutti senza fare preferenze di persone?

Credere che ama me, come sono, che mi ama sempre e comunque. E’ difficile crederlo perché noi, di solito, amiamo solo coloro che sono amabili, coloro che ci assecondano, coloro che ci fanno favori senza pretendere nulla in cambio. In poche parole amiamo quelli che ci fanno stare bene e se, nello scorrere del tempo, per svariate cause, non ci fanno più stare bene, allora non li amiamo più o comunque il nostro amore si raffredda molto. Questo è l’uomo che crede di amare e non ha capito che il vero amore è eterno: quando nostro Signore decretò la fedeltà nell’amore matrimoniale, non chiese certo l’impossibile, perché nel Sacramento Lui si impegna ad aiutare i coniugi perché comprendano e vivano per Lui, con Lui e in Lui l’amore sponsale.

Credo che molti, io per prima, possiamo dirci insufficienti nell’amore. Guardando la nostra vita passata ci accorgiamo di avere sofferto di mancanze d’amore e questo ha segnato profondamente la nostra anima che si è messa in atteggiamento di difesa per paura di soffrire. Abbiamo chiuso il cuore a causa delle sofferenze ingiuste che abbiamo vissuto, e adesso solo la sofferenza è in grado di riaprirlo e di guarirlo, ricevendo l’Amore Immenso della Santissima Trinità, che si è fatto visibile in Gesù Cristo.

GUARDIAMO IL CROCIFISSO.

Contempliamo le sue inaudite sofferenze che lo hanno portato alla morte. Chi è stato a farlo soffrire fino alla morte di Croce? Sicuramente i giudei e in nemici del suo tempo storico, ma siamo stati anche noi: è stato ogni uomo dalla creazione del mondo e lo sarà fino alla fine. Ma se voglio credere all’Amore di Gesù Cristo per me devo contemplare i suoi Dolori e rendermi conto che anche io ne sono la causa. Lui prima di morire ha chiesto perdono per i peccati di tutti, anche dei miei. Non solo ha subito perché mi ama, ma mi ha anche perdonato. Non solo mi ha perdonato, ma ha voluto che le sue acerbissime sofferenze servissero a me per ottenermi la felicità eterna. Sì, l’amore di Dio si è reso visibile in Cristo Gesù.

Infatti, mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli empi nel tempo stabilito. Ora, a stento si trova chi sia disposto a morire per un giusto; forse ci può essere chi ha il coraggio di morire per una persona dabbene. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.” (Romani 5,6-8)

Il Signore ha lasciato il Paradiso, dove era alla destra del Padre per incarnarsi, per vivere una vita come la nostra, simile a noi in tutto fuorchè nel peccato. Chi lo avrebbe fatto? Discendere dalla Beatitudine del Cielo per essere trattato come noi uomini lo abbiamo trattato? Non è forse follia d’amore? Al suo tempo gli diedero anche del pazzo, ma la sua unica pazzia era quella del suo Amore infinito verso esseri cattivi e ingrati quali noi siamo. E che dire del Padre Celeste? Che ha voluto perdonarci a tutti i costi, anche al prezzo della vita del Suo unico Figlio? A volte mi chiedo se è possibile soffrire in Paradiso ed è una risposta che spero di avere nella vita futura. Adesso posso solo pensare che, mentre il Figlio soffriva la sua terribile Passione, il Padre non poteva essere indifferente, perché è una cosa sola con Gesù. Era necessaria la sofferenza del Corpo ed è stata vissuta dal Signore che si è incarnato proprio per questo. Altra cosa sono le sofferenze spirituali vissute da Gesù come Uomo e come Dio.

“Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio.” (2Corinzi 5,21)

Dio lo trattò da peccato in nostro favore, in mio favore. E Gesù dovette sperimentare anche l’abbandono del Padre quando assunse su di Sé tutti i peccati, anche i miei.

Come è possibile non piangere con profonda vergogna davanti al Crocifisso? Come è possibile non sentirsi amati da Dio? Io credo che per sentirsi peccatori, come realmente siamo, dobbiamo guardare il Crocifisso.

E dobbiamo anche chiedere perdono per noi e per tutti. Poco conta guardare i nostri fratelli (con i nostri giudizi superficiali, e quindi sbagliati, ne troveremo di migliori e di peggiori e così cercheremo di giustificarci)

E perché cercare Segni per credere? Guardiamo al Crocifisso e contempliamo la Santissima Eucaristia dove il Signore è misticamente immolato e si fa cibo per noi su tutti gli Altari del mondo e fino alla consumazione dei secoli. Non può esserci Miracolo più grande. Tutto quello di cui abbiamo bisogno ci è stato dato in misura sovrabbondante. Cosa andiamo a cercare che Dio non ci abbia dato? E perché ci lamentiamo così spesso?

E ora consideriamo anche l’amore di Maria Santissima, nostra Madre. Abbiamo crocifisso suo Figlio e lei ci ama come figli, grazie a Dio che così ha stabilito per avere in lei una Madre di Misericordia che non solo ci perdona ma ci aiuta in ogni modo perché otteniamo la salvezza eterna. Quale altra madre può amare a tal punto? Se Gesù era folle d’Amore, sua Madre non lo era di meno, nella sua pienezza di creatura. E ancora oggi non si stanca di amarci e di aiutarci nonostante il nostro essere figli cattivi e ingrati.

Allora io mi chiedo che senso abbia lasciare i tesori di Grazia, guadagnati dal Sangue di Cristo e dalle Lacrime di Maria, per spendere la nostra vita seguendo le logiche del mondo. Perché dubitare dell’Amore di Dio? Perché non fidarsi di Gesù che è morto e risorto per noi, perché ci vuole felici nel tempo e nell’eternità? A ognuno la sua risposta, ma è bene riflettere perché la vita è breve.

Possiamo credere, e ci conviene credere, che Dio ci ama e anche la nostra Mamma Celeste ci ama.

Mi piace tanto questa preghiera:

AVE MARIA ALL’ADDOLORATA

Ave Maria, piena di dolori,

Gesù Crocifisso è con Te.

Tu sei degna di compassione fra tutte le donne

e degno di compassione è il frutto del tuo seno, Gesù.

Santa Maria, Madre di Gesù Crocifisso,

ottieni a noi, crocifissori del Figlio tuo,

lacrime di sincero pentimento,

adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

Che la Mamma Celeste ci ottenga davvero lacrime di sincero pentimento perché, con gli occhi lavati, possiamo vedere l’Amore Infinito di Dio e perché possiamo viverlo, con rendimento di grazie e diffonderlo ai nostri fratelli, con gioia umile e pura.

Dio Santo, Dio Forte, Dio Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero. Amen.

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