Meditazione di Benedetta: Conformarsi alla Volontà di Dio


La santità consiste nel fare la Volontà di Dio. Il Regno di Dio, che il Signore vuole instaurare in noi, è il Regno della sua Volontà: un Regno che dovrebbe iniziare già da ora. Quindi non possiamo pensare a un cammino di perfezione, se non cerchiamo di fare sempre più e meglio quanto Dio desidera che noi facciamo. A tal proposito ricordiamo che solamente nella sua Volontà sta la nostra gioia presente e futura.

Abbiamo tutti gli strumenti necessari per progredire spiritualmente: il Vangelo, anzi la Sacra Scrittura, i Sacramenti, la Chiesa, la preghiera e la buona volontà di unirci sempre più intimamente al Signore.  Tanto più ci uniremo al Signore, quanto più faremo la sua Volontà. Viceversa, quanto più faremo la sua Volontà, tanto più ci uniremo al Signore.

Per ribadire sulla necessità di fare la Volontà di Dio, ricordiamo le Parole di Gesù, nostro Dio e Maestro: “Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera” (Gv 4,34). Lo stesso dovrebbe essere per ciascuno di noi, che viviamo per Lui.

Sappiamo che il cibo per il corpo è necessario alla vita del corpo stesso. Similmente, fare la Volontà di Dio è necessario per la vita dell’anima. Quindi fare la Volontà di Dio dovrebbe essere anche il nostro cibo, perché, sebbene siamo tanto miseri, abbiamo la grazia di ricevere Gesù Sacramentato e da Lui ricevere la forza e la grazia per compiere la missione per la quale siamo nati e viviamo. Certo Gesù è Dio e noi siamo solo creature, anzi, poveri peccatori. Ma, per ricevere aiuto, possiamo rivolgerci anche a Maria Santissima, nostra Madre, e imparare da lei. Ricordiamo le sue parole all’angelo dell’Annunciazione: “Ecco la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua parola.” (Lc 1,38)

Maria, nella sua santa umiltà, non osa dire che avrebbe fatto la Volontà di Dio, ma si rende disponibile ad accogliere con amore la Volontà dell’Onnipotente, perché Lui stesso la compisse in lei, avvalendosi della sua collaborazione. In un primo momento si potrebbe pensare a un atteggiamento passivo, che non implica né sforzi né battaglie, ma non è così. Certamente non lo è per noi che non siamo santi, ma desideriamo solo progredire nel nostro cammino cristiano. E’ necessario collaborare con il Signore e questo implica una lotta continua contro tutto quello che in noi non è compatibile con la sua Santità. San Paolo direbbe che tocca a noi sottometterci a Dio come sua proprietà, far morire l’uomo vecchio che è in via di corrompersi a causa delle sue passioni, perché dalla sua rovina nasca l’uomo nuovo.

Prendiamo come esempio anche santa Elisabetta della Trinità che disse: “O mio Dio Trinità, mio tutto, mia beatitudine, mi consegno a voi come una preda.

E noi, siamo disposti a fidarci di Dio a tal punto di rinunciare a noi stessi? Perché di questo si tratta, di quel “rinnegare sé stessi” che Gesù disse indispensabile per essere suoi discepoli. Disse infatti: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”. (Lc 9,23)

Io credo che bisognerebbe fidarci di più di Dio, fino ad arrivare all’abbandono totale alla sua Santissima Volontà. Bisognerebbe anche cominciare a rinunciare ai nostri desideri, anche quelli che crediamo buoni, per arrivare a desiderare solo quello che Dio vuole. In primis Lui vuole che diventiamo santi. Ci dice infatti: “Siate santi perché io, il Signore Dio vostro sono Santo”. (Lv 19,2). Questo è certamente impossibile con le sole nostre forze, ma tutto è possibile per chi crede. (Mc 9,23)

Cominciamo a desiderare ardentemente quello che Dio vuole e rinunciamo ai molti nostri desideri, perché il Signore sa di cosa abbiamo bisogno prima ancora che glielo chiediamo. Lui ci ha detto: “Cercate anzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia e tutte queste cose (tutte le altre cose necessarie) vi saranno date in aggiunta”. (Mt 6,33)

Possiamo fidarci della sua Parola? Sì, lo possiamo, anche in virtù delle testimonianze dei santi.

La nostra preghiera a Dio in ogni occasione dovrebbe essere: “Non sia fatta la mia volontà ma la Tua”. (Lc 22,42). Il rinnegare sé stessi e i propri desideri non è cosa facile, ma è un continuo combattimento interiore. Se siamo pronti a combattere le nostre cattive inclinazioni, il Signore ci aiuterà a vincere perché possiamo diventare come Lui vuole, cioè beati già in questa vita. Lui ci vuole perfetti: “Siate dunque perfetti com’è perfetto il Padre vostro Celeste”. (Mt 5,38) Da qui il nostro desiderio di percorrere il cammino della perfezione cristiana e di accogliere la Volontà Divina per quello che è, cioè il massimo bene per noi.

Ed è proprio la fede nel nostro Dio, che è che Amore e che tutto fa concorrere al nostro massimo bene, che deve cambiare i nostri atteggiamenti nei confronti della vita e di conseguenza anche i nostri comportamenti. Noi non saremmo mai capaci neppure di desiderare il Bene che Lui vuole donarci, se lo accogliamo collaborando al Disegno che Lui ha per ciascuno di noi. Consapevoli di avere una poca fede, quindi, pregheremo il Signore come i discepoli del Vangelo: “Accresci in noi la fede”. (Lc 17,6)

Prendiamo adesso in considerazione il fatto che siamo unici e irripetibili e così la nostra vita è unica e irripetibile. Siamo preziosi anche per la nostra unicità. Crediamo che Dio è un Padre che ama ciascuno di noi come figlio unico. Siamo insostituibili e solo noi possiamo rispondere alla nostra chiamata particolare. Da ciò ne consegue che ogni avvenimento della nostra vita è voluto da Lui per noi e che non ha nessun senso confrontarci con i fratelli e con i loro cammini. Ognuno di noi deve brillare di quella luce propria che ha ricevuto dal Signore. Invece, bisognerebbe esortarci vicendevolmente nella fede, che è come il buon terreno su cui la Parola può essere seminata, può crescere e fruttificare, a gloria di Dio.

Dovremmo credere veramente che DIO E’ AMORE, può donarci solo Amore e lo può fare in modo a noi nascosto o in modo a noi manifesto. Non esistono grazie e disgrazie, come talora si sente dire, perché tutto è grazia per chi crede in Colui che sa servirsi di tutto per beneficarci, anche del male. Se crediamo alla verità, cioè all’Amore infinito di Dio, potremo accogliere la Sua Volontà in qualsiasi “abito” essa si presenti. In questa vita ci sono sia gioie che dolori e molto spesso i dolori e le tribolazioni sembrano avere il sopravvento sulla nostra debolezza, ma non dovrebbe essere così perché il nostro Dio è sempre con noi.

Sento molti, che si definiscono cristiani, parlare da persone di poca fede: spesso si lamentano gli uni degli altri, degli avvenimenti, della propria vita, della propria salute e di molte altre cose. Questo non dovrebbe succedere. Forse anche noi non siamo abbastanza saldi nella fede e nelle prove rischiamo di soccombere, ma ci viene in aiuto il Signore che invochiamo per mezzo della preghiera.

Poi ci sono errori che possiamo fare senza neanche accorgercene. Ad esempio: possiamo lamentarci dicendo che oggi il tempo è cattivo, che non va bene che piova, adducendo anche personali argomentazioni. Sembrano banalità, ma non lo sono, perché mettono in evidenza il nostro volere, anteponendolo alla Volontà di Dio, che ha disposto in modo diverso dai nostri desideri. Consideriamo invece che il tempo è sempre buono per noi, perché è quello che Dio ci dona con Amore.  E’ tutto buono, santo e utile quello che Dio ci offre, anche se non ci piace. Allo stesso modo, se il Signore mette sulla nostra strada una persona molto molesta, tanto che vorremmo liberarcene, consideriamo che lei ha bisogno di noi come noi abbiamo bisogno di lei e, soprattutto, entrambi abbiamo bisogno di Dio, che ci comanda l’amore fraterno. Allo stesso modo se ci ammaliamo e siamo preoccupati per la nostra salute: anche questa è Volontà di Dio per noi e Lui fa concorrere la malattia per il nostro maggior bene. E’ così per tutte le cose che accadono. Se il Signore permette che ci sia il male su questa terra, e ce n’è tanto, è perché Lui sa trarre il bene anche dal male. Siamo quindi cauti nel parlare, ricordando che anche le nostre parole danno buona o cattiva testimonianza.

Vorrei dire anche a riguardo delle guerre che seminano tanti lutti e tante sofferenze, alle atrocità che vengono commesse giorno dopo giorno ovunque, al dolore degli innocenti, alla povertà, alle catastrofi naturali, al malgoverno delle nazioni ecc..  Su questi argomenti molti presunti credenti sono indignati e chiedono dov’è Dio e perché permette tutti gli orrori di cui siamo anche troppo informati. Chiedono perché Dio non interviene prontamente e lascia il mondo in balia del male. Fanno molte polemiche, umanamente comprensibili, ma non degne di cristiani autentici. La vera fede è credere in Dio, che non vediamo, e credere che Lui opera incessantemente, con Amore, nel mondo e nella storia di ciascuno, anche se non lo vediamo.  Poi ci sono quelli che si fidano solo di quello che capiscono e pretenderebbero di capire Dio quale fosse un loro pari! Che presunzione! Ma sono presunzione anche i lamenti e le critiche di cui dicevo poc’anzi: quasi che le persone si ritenessero più sapienti di Dio, perché permette molti dolori che loro non permetterebbero.

Hanno detto che il passato è storia, il futuro è mistero e la vita è solo il presente. Così camminiamo giorno per giorno e ora per ora nella fede, che dobbiamo vivere in tutto quello che fa parte della giornata, e così scopriremo quale insondabile ricchezza è nascosta nella nostra povera vita. Se riusciremo a lodare, ringraziare e benedire Dio per ogni cosa che ci dona ogni giorno, potremo essere beati già in questa vita. Dobbiamo cominciare a convertirci nei desideri e poi nelle nostre parole. San Giacomo ci ricorda che: “Se uno non pecca nel parlare, costui è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo”.  Gesù invece dice che “La bocca parla dalla pienezza del cuore. “(Mt 12,34)

Fare la Volontà di Dio è sempre un Dono dello stesso Dio. Egli pone nel nostro cuore il desiderio di fare la Sua Volontà; di voler essere santi. Perfino quando chiediamo a Dio la grazia di fare la Sua Volontà è Egli stesso che suscita in noi questo desiderio e ci mette in grado di impegnarci con profitto. Tutto è Grazia. Senza la Sua Grazia non possiamo fare nulla, ci ha detto Gesù. Dunque non può farci soffrire la tentazione di “non farcela” perché quando il Signore suscita in noi un desiderio buono ci dona insieme la Grazia necessaria per portarlo a buon fine.

 

In conclusione tutta la nostra vita deve essere convertita alla Volontà di Dio, cioè all’Amore. E’ sua Volontà che amiamo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze e amiamo il prossimo come Gesù ci ama. San Paolo ci dà un’indicazione molto preziosa in poche parole: “Qualunque cosa facciate fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini, sapendo che dal Signore riceverete come ricompensa l’eredità. Servite il Signore che è Cristo”. (Col 3,23-24)

 

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