Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue…


Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita.  Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.  Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me”. (Giovanni 6,54-57).

E’ molto facile fare la santa Comunione con superficialità ed è impossibile per noi, piccole creature, comprendere la magnificenza del Dono della Santissima Eucaristia. Tuttavia si possono fare delle riflessioni: noi ci nutriamo del Corpo e del Sangue di Dio e possiamo chiedere a Lui di avvicinarci timidamente a questo grande mistero.

Innanzitutto bisognerebbe trascendere il nostro concetto di tempo perché per noi tutto si rapporta sicuramente con la realtà della vita terrena e l’aldilà è verità creduta (più o meno) ma non sperimentata e quindi solo oggetto di speranza. Quando noi ci nutriamo del Corpo e del Sangue di Gesù ci nutriamo di eternità. Tutto quello che riguarda Dio è eterno, in un certo modo.

Ad esempio, se pensiamo al Corpo di Gesù, possiamo pensare solo a un momento storico? Certamente quando ci comunichiamo pensiamo alla sua Passione, alla sua Morte e alla sua Risurrezione e alla Redenzione che ci viene donata, ma forse dovremmo pensare anche a tutto il tempo prima, che servì, secondo i Disegni del Padre, al compimento da parte Sua della nostra salvezza. Gesù si è incarnato nel seno di Maria, è nato ed ha vissuto infanzia, fanciullezza, età matura e ha compiuto innumerevoli opere in nostro favore. Anzi, direi che tutta la sua Vita sia un Dono immensamente Grande anche per tutti noi, che non eravamo presenti nel momento storico. Perché non pensare che nella Santa Ostia sia presente tutta la vita di Gesù, compresa la sua vita attuale in Cielo? Possiamo dividere Dio che è Unità per Essenza? Non credo. Possiamo dividere la Santissima Trinità? Men che meno: nella Santa Comunione riceviamo Dio nella sua Unità. Quando ci comunichiamo con le giuste disposizioni tutto il Paradiso entra nel nostro cuore.

Possiamo dividere la Chiesa che è il Corpo di Cristo? No, essa è unita al Capo e di conseguenza posso pensare che la Santa Ostia contenga, spiritualmente, il Corpo del Cristo totale.

Il Signore Gesù Cristo con l’incarnazione e la Passione ha assunto in Sé ogni uomo/donna di ogni tempo e di ogni luogo: sia i giusti che i peccatori. Anche noi. Anche io. E con il suo Sacrificio Espiatorio ha versato il Suo preziosissimo Sangue per la salvezza di tutti.

A questo punto mi sorge una domanda: poteva Dio darci di più? IMPOSSIBILE. Ci ha dato tutto Se stesso: il Suo perdono innanzitutto, le sue virtù, la sua santità, la sua Gioia eterna, la SUA VITA DIVINA. Ora capisco l’affermazione di un santo che disse che basterebbe una comunione sola per diventare santi.

Sappiamo che l’amore esige di essere corrisposto come ci hanno insegnato anche i grandi santi carmelitani (Santa Teresa di Lisieux, San Giovanni della Croce, Santa Teresa d’Avila). La domanda successiva non può essere che questa: il Signore Dio mi dona tutto Se Stesso e io cosa dono a Lui? Chi dona TUTTO esige il Tutto di ricambio e già questa è una differenza infinita pur nell’eguaglianza della personale totalità. Qualcuno dice che il Signore è esigente ma io credo che sia AMORE e ci chiede solo quello che abbiamo bisogno di offrire per giungere alla Beatitudine che Lui ha riservato ai giusti. Prima di tutto, con vivo pentimento, i nostri peccati, causa della nostra infelicità, perché Lui li bruci nel Fuoco divorante della sua Misericordia. Poi i buoni propositi, le intercessioni e quant’altro lo Spirito Santo ci suggerisce.

Credo che il “contraccambio” equo al Dono che Dio ci fa nella santa Comunione sia donare il nostro corpo, la nostra anima, il nostro spirito, la nostra vita passata presente e futura. Il tutto che doniamo noi al Signore è miserissima cosa al confronto al Dono di Dio di TUTTO SE’ STESSO. Noi facciamo l’offerta della povera vedova, solo piccoli spiccioli, ma è necessario che gli doniamo tutto quello che siamo e che abbiamo. Ci vuole fede, quella fede che scaccia ogni paura, ogni dubbio e ogni incertezza che affiorano nella nostra mente e sono retaggio del nemico delle anime nostre.

Dovremmo ricordare che siamo Suoi perché ci ha riscattati a caro prezzo. Ha dato la sua Vita per noi e dovremmo sentirci onorati di poter contraccambiare il Suo ineffabile Dono con il dono della nostra misera vita perché Dio è AMORE e nessuno ci potrà mai separare da Lui, ma possiamo farlo noi esercitando il nostro libero arbitrio. Dio ci preservi e, nella sua Bontà, ci conduca sempre nelle sue Sante Vie.

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