Gesù ci invita ad andare a Lui e, giustamente, dobbiamo porci la domanda sul “dove” incontrarlo. Ci sarebbe da dire che il Signore Gesù, morto e Risorto, è Onnipresente, ma ci sono dei luoghi e dei modi privilegiati per incontrarlo:
· Nella Sacra Scrittura.
· Nella Chiesa, che è il suo Corpo Mistico.
· Nei Sacramenti
· Nella preghiera “dove due o tre sono riuniti nel mio nome, Io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20)
· Nel cuore di chi lo ama: “ se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.” (Gv 14,23)
· Nei suoi servi. Egli dice infatti ai settantadue discepoli : “chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me e colui che mi ha mandato”. (Lc 10,16)
· Nell’amore fraterno: “ Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.” (Mt 25.40)
Dio è Presente su tutti gli altari e in tutti i Tabernacoli del mondo. La presenza Eucaristica è Cristo vivente con tutta la sua Persona: nella sua Divinità e nella sua Umanità. L’Eucaristia supera tutti i vari modi di Cristo di farsi a noi presente, e in Essa la sua Presenza raggiunge il più alto grado di intensità.
Gesù dice: “ Io e il Padre siamo una cosa sola” (Gv 10,30) e prega il Padre “perché tutti siano una cosa sola” (Gv 17,21) come lo sono Lui e il Padre.
Quindi, quando noi ci uniamo a Gesù nell’Eucaristia, ci uniamo anche al Padre per mezzo dello Spirito Santo. Che mistero sublime!
Spesso siamo troppo distratti durante la Santa Messa. La Santissima Trinità è Presente e noi, accogliendo Gesù Eucaristico, possiamo scegliere la nostra parte:
· Adoratori come i Magi e i pastori.
· Erode che voleva ucciderlo.
· Giuda che lo tradisce.
· Pietro che lo rinnega.
· Ponzio Pilato che se ne lava le mani.
· Le donne che lo piangono.
· Il ladrone pentito.
· Giovanni che rimane fedele.
· La Madre trafitta nell’anima.
Cristo è Presente e, ad ogni santa Messa, muore e risorge in modo misterioso perché noi possiamo morire al peccato e risorgere a vita nuova. E’ un Sacrificio incruento, nascosto, ma vero e reale. Quanti cristiani credono veramente che l’ostia e il vino consacrati sono il Corpo e il Sangue di Cristo?
L’ultima cena, la Croce, la Messa sono un unico e identico Sacrificio, perché la Vittima è la stessa. Il Sacrificio dell’altare, in quanto sacramentale è sempre attuale, perché rimane fuori dal tempo, in una dimensione eterna.
Sull’altare, come nell’ultima cena e sulla Croce, si compie il mistero pasquale: l’Agnello muore e nasce la Chiesa; l’Agnello risorge e ascende al Cielo e la Chiesa vive la speranza eterna; lo Spirito Santo discende dal Cielo e la Chiesa inizia il suo cammino.
Sul Calvario Gesù è solo ad offrirsi al Padre, ma sull’altare chiama ad unirsi a Lui tutti i cuori che lo amano: è il sacrificio di comunione con il quale l’uomo, trasformato dallo Spirito Santo, si unisce a Cristo e a tutte le membra del suo Corpo Mistico.
La Messa è il ritrovo di Gesù Risorto con la sua Chiesa.
Come i discepoli anche io dico a Gesù: “Signore, accresci la nostra fede!”
Mi trovavo, infatti, a pensare al seguente passo di Scrittura:
“Ed ecco una donna, che soffriva d’emorragia da dodici anni, gli si accostò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Pensava infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». Gesù, voltatosi, la vide e disse: «Coraggio, figliola, la tua fede ti ha guarita». E in quell’istante la donna guarì.” (Mt 9,20-22)
Devo constatare di avere davvero poca fede. Per quella donna fu sufficiente toccare il mantello di Gesù per essere guarita. Noi mangiamo il Corpo di Cristo, beviamo il suo Sangue, ma la nostra fede vacilla e non siamo capaci di ricevere le grazie che Dio ci vuole donare. Signore, accresci la nostra fede.