“Chi invece entra dalla porta, è il Pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: Egli chiama le sue pecore ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti ad esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da Lui, perché non conoscono la voce degli estranei. Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro”. (Giovanni 10,2-6)
Abbiamo ascoltato la voce del Pastore: Egli ci ha chiamato, ciascuno per nome e ci ha condotto fuori, cioè ci ha separati dalle attrattive del mondo.
Dopo averci spinto fuori dalla schiavitù del peccato, si è messo da-vanti a noi.
Egli ora è davanti a noi, a ciascuno di noi e alla nostra comunità.
Egli cammina davanti a noi, perché possiamo seguire le Sue orme.
La frase che vorrei sottolineare è “le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce”. Siamo sicuri che Gesù sta parlando proprio a noi che spesso dubitiamo persino nel sentire la sua Voce? Io credo di sì. La sua Parola è per noi e noi l’accogliamo come Verità, quindi siamo certi, nella fede, che lo seguiamo perché conosciamo la sua Voce. Non tutti, infatti, hanno locuzioni ma se viviamo in stato di grazia, la nostra coscienza è in grado di discernere ciò che viene dal Signore. Ci sono infiniti modi con cui Lui parla a ciascuno di noi. Non temiamo perché Lui sa farsi capire da tutti perché ci conosce bene e parla il nostro linguaggio, cioè il linguaggio del nostro cuore che Lui stesso ha plasmato.
Perché questo concetto ci fosse ben chiaro, Gesù insiste dicendo che non seguiremo gli estranei, ma fuggiremo perché non conosciamo la voce degli estranei. Possiamo credere perché – è Parola di Dio – ed è rivolta, senza alcun dubbio, a noi nel momento presente.
A questo punto dobbiamo fare i conti con le nostre incertezze o i dubbi che a volte ci assalgono, specialmente quando dobbiamo prendere delle decisioni.
Come possiamo avere la certezza che facciamo la scelta giusta?
Se potessimo avere – certezze – in noi stessi, non sarebbe necessario fare un cammino di fede.
La nostra unica certezza è la Parola infallibile del Signore; per tutto il resto dobbiamo camminare nella fede, passo dopo passo.
La nostra arma è la preghiera perché sappiamo che Dio ci ascolta e ci esaudisce quando chiediamo cose a Lui gradite e rispondenti alla Sua volontà. È ovvio che se gli chiediamo di farci capire come com-portarci per obbedire alla sua santa Volontà, Lui lo fa, anzi lo sta già facendo perché Lui conosce le nostre richieste prima ancora che le abbiamo formulate.
E quando non sappiamo proprio quale scelta prendere tra due ipote-tiche vie, cosa facciamo?
Preghiamo a aspettiamo che il Signore ci faccia capire chiaramente come muoverci. Se non capiamo, potrebbe darsi che non sia ancora il momento opportuno e che dobbiamo attendere i Suoi disegni per il nostro bene.
Sappiamo bene che le cose giuste vanno fatte al momento giusto – e lo sa anche il nemico che ci tenta a divagare nel tempo – per rendere meno feconde le nostre opere e non solo, perché le stesse opere fatte nel tempo “sbagliato” possono essere dannose.
Ecco quindi che il nemico, a seconda della nostra indole, ci tenta o alla pigrizia o alla fretta.
Il Buon Pastore sta davanti a noi e ci apre la porta nel momento opportuno: entriamo, senza indugio, solo se Lui l’ha aperta e non proviamo ad abbatterla con le nostre insistenze se Lui non l’ha an-cora aperta.
Queste cose sembrano molto ovvie e lo sono, ma questi errori vengono fatti spesso, con tutte le loro conseguenze.
Preghiera :
Grazie Gesù, perché ci hai istruito su questa similitudine e crediamo di avere capito, ma Tu, o Dio Paziente e Misericordioso continua ad istruirci e poiché siamo di dura cervice, scrivi la tua Parola nei nostri cuori e nelle nostre menti. Lode e gloria a Te, nostro Signore e Salvatore.