Dio non fa differenze


Padre mio,

mi sembra di aver inteso che nessuno può farci del male, ma tutti possono farci soffrire. Intendo dire che niente e nessuno può arrecarci danno, ma noi possiamo fare danno a noi stessi. Credo che ci siano differenze su cui riflettere.

 

La morte è sopraggiunta a causa del peccato, ma il Signore Gesù l’ha vinta per noi e ci ha redenti, perché potessimo accogliere la salvezza per mezzo del nostro libero arbitrio. Così la morte ha perso il suo pungiglione (cfr Corinzi 15,55-57).

La morte fisica rimane, ma noi crediamo nella risurrezione, quindi essa diventa solo un passaggio di vita e non un fatto definitivo. In questa logica anche la sofferenza non è stata eliminata, ma non è fine a se stessa, bensì è stata riscattata ed è diventata strumento di salvezza. Lode a Dio che ci ha liberato dal potere del peccato!

 

Tuttavia rimane da orientare bene il nostro libero arbitrio, perché ogni volta che rifiutiamo la grazia noi facciamo male a noi stessi, cioè arrechiamo a noi stessi un danno. E indietro non si torna: ogni azione ha le sue conseguenze.

 

Noi possiamo avere paura che coloro che ci sembrano ostili ci facciano del male e questo timore altera le nostre relazioni sociali, perché ci induce alla diffidenza.

Spesso abbiamo poca fede in Te, che sei presente in tutti e agisci per mezzo di tutti. (cfr Efesini 4,6). Perdonaci, Padre Santo e insegnaci a vivere da fratelli, nella semplicità e nella carità. Infatti noi credenti abbiamo il potere e il dovere di collaborare con Dio, perché tutto concorra al bene. Tutti siamo chiamati a vincere il male con il bene e la grazia ce ne rende capaci.

 

Mi sembra che tutta questa vita sia un combattimento, una lotta che si svolge nella nostra anima perché siamo sempre chiamati ad esercitare il nostro libero arbitrio e dentro di noi possono albergare desideri contrari. Molte volte abbiamo paura di sbagliare e questo frena la nostra crescita umana e spirituale. Altre volte non abbiamo nessuna paura e avanziamo fidandoci troppo del nostro sentire e facciamo scelte che poi avranno conseguenze dolorose. Ci fidiamo troppo di noi stessi e ci fidiamo poco di Te. Signore, accresci la nostra fede!

Pensando a Te posso credere che ognuno sia in grado di orientare bene la propria volontà, tuttavia, a volte, posso pensare che il libero arbitrio sia il timone della nostra barchetta e noi non sappiamo tenere la rotta conveniente per arrivare presto e bene al porto in cui siamo diretti. Non abbiamo cartelli indicatori nel viaggio della nostra vita e ogni giorno eventi non prevedibili ci colgono di sorpresa.

 

Per dirla in poche parole, mi sembra di essere come una bambina che ha ereditato  ingenti capitali e non ha la capacità di amministrarli. Quando in questo mondo si verifica un caso di questo tipo, si rende necessario un tutore che provveda all’amministrazione del patrimonio fino a che l’erede diventa maturo e capace di compiere scelte responsabili.

 

Padre mio, io per tua grazia sono una tua piccola figlia. Sono tua perché ho accolto il tuo Amore Misericordioso e ho scelto Te, irrevocabilmente, come Dio e Padre.

Sono tua perché Tu mi hai sedotto e io mi sono lasciata sedurre, mi hai fatto forza ed hai prevalso (cfr Geremia 20,7) Sono tua e sono immensamente felice di esserlo. Per questa ragione, con gioia, metto la mia vita nelle tue Mani, pregandoti di servirti di me per glorificare il tuo Santo Nome.

 

Bene, figlia mia. Continua così il tuo cammino di vita e stai serena perché la grazia del tuo Dio ti accompagna. Rendi testimonianza all’Amore, donando gratuitamente quello che gratuitamente hai ricevuto e continui a ricevere. Ripeti ai tuoi fratelli che Dio non fa differenze di persone ed è immensamente generoso verso tutti quelli che lo invocano.

Allontana da te ogni genere di paura e insegna ai tuoi fratelli a fare altrettanto perché è scritto:

“Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui? Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio giustifica. Chi condannerà? Cristo Gesù, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi? Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Proprio come sta scritto:

Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno,

siamo trattati come pecore da macello.

Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati.  Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore”. (Romani 8,31-39)

 

Grazie per lo sforzo che hai fatto nello scrivere le tue parole, aprendo così il cuore ai tuoi fratelli. Tu sei chiamata a rendere gloria a Dio anche in questo modo. Non avere alcun timore perché il mio Santo Spirito ti conduce.

 

Padre nostro, siamo noi, tuoi figli, che ringraziamo Te, perché Tu solo sei Buono e ogni Bene ha origine in Te. Noi vogliamo trafficare i talenti che ci hai donato per dare gloria a Te e camminare umilmente con Te per tutti i giorni della nostra vita.

Sii sempre benedetto, amato e glorificato da tutte le tue creature.

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