Di cosa avete paura ?


Nella Santa Comunione Io mi dono totalmente a voi, congiuntamente al Padre e allo Spirito Santo. Voi dunque accogliete la Comunione spirituale con la Santissima Trinità e conseguentemente con tutti i vostri fratelli del Cielo e della terra.

La differenza è nel vostro grado di donazione e di purezza.

Voglio farvi riflettere sul fatto che siete tutti fratelli e siete in comunione spirituale sia con chi vi piace, che con chi non vi piace.

I beni spirituali della Comunione dei Santi, tesoro della Santa Chiesa, sono di tutti.

Voi, che siete miei discepoli, ne siete amministratori nella misura in cui seguite la mia Volontà.

Ora, Io vi ripeto che Dio opera incessantemente e voi dovete pregare incessantemente.

L’Amore non si può fermare, perché è Vita e la Vita è eterna.

 

Oggi vi dono un insegnamento semplice che comprenderete facilmente.

L’ostacolo che voi, miei prediletti, ponete sul vostro cammino è: la paura di sbagliare.

E’ giusto e santo temere di dispiacerMi, ma Io vi dico che ciò deve diventare preghiera e poi fede e poi speranza e poi certezza e poi gioia.

E’ vero o non è vero che voi confidate nel Buon Dio che nutre gli uccelli del cielo e veste i gigli del campo? E’ vero che voi pregate e lo Spirito Santo che è in voi intercede presso il Trono di Dio? E’ vero o non è vero che Io sono morto in Croce per amor vostro?

 

Se credete veramente a quello che voi stessi affermate, di cosa avete paura?

Se credete veramente che vi amo alla follia e che voglio la vostra felicità eterna, come potete dubitare che vi custodisca con amore?

Se permetto che a volte cadiate, è perché vi amo e so che le esperienze che vivete vi sono necessarie per diventare spiritualmente perfetti.

E’ necessario che ognuno di voi ascolti il proprio cuore e segua docilmente il soffio dello Spirito Santo. Non è difficile, anzi, è la cosa più semplice da farsi, ma voi dovete imparare tutto.

 

Occorre però che preghiate sempre, dimenticandovi di voi stessi, offrendovi ogni giorno al Signore e non giudicando persone e avvenimenti.

Vi chiedo: se il Buon Dio che provvede ai piccoli del corvo che gridano a Lui, non provvederà a voi, gente di poca fede? Ricordate che anche i capelli del vostro capo sono tutti contati.

Vi dico dunque che il Buon Dio provvederà, ispirandovi le parole e le azioni per il maggior bene vostro e dei vostri fratelli, perché il bene dei vostri fratelli è bene vostro e viceversa.

Ritorniamo al mistero dell’Unità.

Vi ripeto, quindi, di pregare sempre e di non avere paura di sbagliare, anche quando nel vostro cuore si accende l’ira e dalla vostra bocca escono parole dure. A volte sono necessarie.

Non trattenete nulla, perché il vostro cuore deve essere sempre libero.

Aggrappatevi alla preghiera come a tavola di salvezza e poi comportatevi spontaneamente come fanno i bambini che piangono quando sono tristi,  ridono quando sono allegri e urlano quando sono arrabbiati.

 

Date a Dio il vostro cuore che prega continuamente e ai fratelli date lo stesso cuore confidando nel Buon Dio che lo purifica attraverso la vostra preghiera. E se nel cuore avete tristezza, date tristezza, se avete gioia, date gioia, se avete preoccupazioni, datele ugualmente, secondo quanto vi ispira il cuore.

L’amore deve circolare incessantemente in mezzo a voi. Nel vostro donarvi vicendevolmente Io opero per il bene di tutti.

 

Voglio proporvi un esempio pratico: Pietro è gravato da una preoccupazione ed incontra Paolo, un suo caro amico, e gli nasconde la sua angoscia perché non vuole rattristare colui che ama e sa avere già tanti problemi suoi. Questa decisione è apprezzabile per coloro che non pensano a Dio, ma voi non dovete fare così.

Vi dico dunque come desidero che vi comportiate:

Pietro, incontrando Paolo, gli confida con umiltà le sue tristezze, le cause che le hanno determinate, gli espone la sua difficoltà a superare questa situazione angosciosa.

Paolo lo ascolta con attenzione, poi trova parole di conforto, che subito danno sollievo all’amico. Fino a qui qualsiasi persona è in grado di arrivare, anche quelli che non pensano a Dio.

I cristiani invece devono andare ben oltre!

Paolo, quindi, esorterà l’amico ad avere fiducia e speranza nell’intervento provvido del Padre Celeste e assicurerà l’unione della sua preghiera.

 

Come pregherà Paolo?

  • Chiederà al Padre Celeste di donargli parte delle sofferenze dell’amico, perché bisogna portare i pesi gli uni degli altri.
  • A tal scopo rinnoverà l’offerta di tutto se stesso.
  • Si intratterrà con amore con il Padre Celeste e, parlandogli dell’amico, esalterà le sue virtù, minimizzerà i suoi difetti e, ricordandosi che nessuno è perfetto davanti a Dio, si sentirà un grande peccatore. Di conseguenza chiederà al Buon Padre di aiutare tutti, ma proprio tutti ed in modo particolare Pietro, mostrando la sua riconoscenza, perché ha avuto il dono di quell’amicizia così cara al suo cuore.
  • Chiederà quindi, per intercessione della Santissima Vergine, al Padre Celeste di provvedere a quel fratello in tutte le sue necessità, secondo il suo Cuore di Padre.
  • Offrirà al Padre la propria disponibilità, qualora Egli credesse opportuno servirsi di lui per portare aiuto a Pietro.
  • Ringrazierà, sicuro che il Padre sta già provvedendo e gli ricorderà che tutta la grazia che riversa sul fratello e amico, lo rende felice come se l’avesse ricevuta lui stesso. Questa è verità.

 

Ed ora voglio anche farvi osservare come è importante l’umiltà di Pietro e, quanto più sarà sincero e onesto con l’amico, ammettendo le sue difficoltà, tanto più riceverà grazia da Dio che sempre opera in mezzo a voi.

 

L’umiltà è il fondamento del vostro edificio spirituale: senza di essa non potete chiamarvi cristiani.

 

Vi assicuro che il padre si compiace di un cuore semplice che prega così e di sicuro si mostrerà molto generoso.

 

Voi, voi siete miei, appartenete all’Amore,

voi siete nel mondo, ma non siete del mondo,

i nostri Due Cuori Uniti vi amano teneramente

ed hanno cura di voi incessantemente.

 

                                                                                     Gesù e Maria

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