50. Intercessione (4)


Gesù ci ha insegnato a pregare al plurale, nonostante Lui abbia esaudito tante preghiere fatte al singolare. Questo potrebbe significare che Lui gradisce le preghiere per le nostre necessità, ma ci invita anche ad uscire da noi stessi e farci attenti ai bisogni altrui. In tutto quello che facciamo, compresa la preghiera, dovremmo essere caritatevoli.

 

Gesù ci ha anche svelato la potenza della preghiera comunitaria e al Getsemani scelse Pietro, Giacomo e Giovanni perché stessero con Lui a pregare. Lui vuole che si preghi per l’incremento della Chiesa: “Pregate il padrone della messe che mandi operai nella sua messe”. (Mt. 9,38). Il Signore ci insegna anche a chiedere lo Spirito Santo: “Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!». (Lc 11,13)

Quando preghiamo sarebbe bene cercare, in primo luogo, di essere attenti a quello che Gesù desidera e che ci indica nella Sacra Scrittura e dopo esporre le nostre richieste.

 

La preghiera di intercessione è un atto di carità e la sua potenza ed efficacia è proporzionale al nostro grado di unione con il Signore Gesù. Quaggiù siamo tutti bisognosi ed è lecito chiedere anche per le piccole necessità a Colui che ha contato “i capelli del nostro capo”. I santi hanno capito che noi, in quanto figli di Dio, siamo molto importanti e, di conseguenza, Lui ritiene importante tutto quello che ci riguarda. Quando ci chiedono intercessioni possiamo presentare al Signore il fratello, la sua richiesta specifica e possiamo chiedere per lui la grazia della docilità allo Spirito Santo, perché questa disporrà nel cuore la condizione favorevole per ricevere altre grazie.

Concludo questi miei pensieri ritornando, con l’immaginazione, ai piedi della Croce.

Cristo ha sofferto per noi, è morto per noi ed  è risorto per noi. Ci ha donato TUTTO e ci chiede di accogliere la salvezza che è costata il suo Preziosissimo Sangue. In Lui siamo tutti fratelli, figli del Padre Celeste e figli della Vergine Maria. Il comandamento che ci ha dato è questo: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri». (Gv 13,34-35)

 

In questo contesto inserisco la preghiera di intercessione, perché fisicamente abbiamo molti limiti, mentre nella preghiera non ci sono né limiti né confini. Con la preghiera infatti possiamo aiutare tutta l’umanità e le anime sante del purgatorio. La preghiera è un impegno, ma è anche un Dono di inestimabile valore. Chiediamo allo Spirito Santo di guidarci nella vita quotidiana e nella preghiera, per poter ricevere e far ricevere le grazie che il Signore può e vuole donare. A Lui ogni onore e gloria, ora e sempre!

 

Ai piedi della Croce meditiamo i misteri della nostra salvezza. Cerchiamo di crescere nella conoscenza di Dio, con umile sottomissione al suo Volere, per ricevere in misura sovrabbondante l’Amore che serve a tutto e a tutti.

 

Ai piedi della Croce uniamoci alla nostra Mamma Celeste, che sempre intercede per tutti, e preghiamo per le sue intenzioni, perché sono più buone e sante delle nostre.

 

Ai piedi della Croce sostiamo in adorazione, rendiamo grazie e lodiamo il nostro Dio anche intercedendo per i nostri fratelli che non ringraziano e non lodano il Padre.

 

Ai piedi della Croce portiamo tutti i fratelli bisognosi e intercediamo, con tutto il cuore per loro, ben sapendo che ogni croce ha la sua risurrezione e che il Signore non delude chi confida in Lui.

 

Ai piedi della Croce preghiamo con fede, perché Cristo è Risorto e il Padre  “che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?” (Rm 8,32)

 

Ai piedi della Croce possiamo immedesimarci con Giovanni, il discepolo che Gesù amava, per rimanere vicini al nostro Dio fino alla fine, senza paure e senza tradimenti.

 

Ai piedi della Croce impariamo che la preghiera ci porta alla gioia cristiana, perché ci fa conoscere e sperimentare l’Amore di Dio per tutti. Con questa fede, lodiamo, benediciamo, glorifichiamo, ringraziamo e chiediamo che la sua Volontà si compia in tutti. Intercediamo quindi per i nostri fratelli con fede, speranza, carità e gioia!

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