Una parabola sulla preghiera


Una regina era triste perché vedeva che molti suoi sudditi erano malvagi e il re era giustamente indignato verso di loro. Erano uomini e donne cattivi, che compivano ogni sorta di male, che si odiavano gli uni gli altri e non avevano nessun rispetto dei deboli e dei buoni. Il re si accendeva di ira verso di loro, che turbavano la pace del suo regno e infliggevano sofferenze agli innocenti. Era afflitto per tutto il male che vedeva e avrebbe voluto che si ravvedessero, ma non vedeva nel suo regno alcun segnale che facesse presagire ciò. Quei suoi sudditi erano degni di morte.

La regina cercava di fare da mediatrice, perché vedeva che nel regno i buoni e i cattivi erano insieme, spesso facevano parte della stessa famiglia e la morte dei malvagi avrebbe anche causato dolore immeritato a coloro che li amavano. Era necessario salvare i malvagi dalla pena di morte e ricompensare i buoni per la loro retta condotta. La regina sapeva bene che l’amore vince sempre.

Chiamò quindi le sue serve fedeli e confidò loro la sua pena a causa dei malvagi.  Chiese loro di pregare Dio, perché si ravvedessero, e che chiamassero a pregare con loro tutti gli amici e conoscenti che stimavano buoni e generosi, perché tutti insieme elevassero un coro di suppliche a Dio che “non vuole la morte del peccatore ma che si converta e viva”.

Le serve erano molto affezionate alla regina ed eseguivano volentieri i suoi ordini, perché la regina era buona ed amabile. Cominciarono quindi a pregare per l’intenzione della loro amata regina e chiamarono molti amici e conoscenti a pregare insieme a loro.  Il numero dei sudditi buoni che pregavano per le intenzioni della regina cresceva di giorno in giorno, finchè, diventando un fatto noto, anche il re ne venne a conoscenza.  Allora il re chiese alla regina quali erano quelle sue intenzioni per cui tanti sudditi fedeli si riunivano in preghiera e la regina, come sempre, gli disse la verità.

Il re fu commosso per la bontà della regina, che si era sempre dimostrata compassionevole verso i poveri e i bisognosi, verso i sofferenti e gli afflitti. Il re aveva molta ammirazione per la regina, perché sapeva bene che era giusta e ricompensava sempre le buone azioni con magnanimità. La misericordia della regina era verso tutti e non faceva differenze, perché lei amava anche quelli che non lo meritavano.

 

Il re, vista la situazione, prese la sua decisione: salvò i malvagi dalla morte pur riservando loro l’onere di espiare il male commesso. Ricompensò generosamente tutti i sudditi che avevano pregato con amore verso la regina e i concittadini malvagi ed infine diede gloria alla regina che aveva fatto da mediatrice e lo aveva aiutato a salvare ciò che era perduto.

 

 

Mie cari figli,

aiutatemi ad aiutare Gesù che è venuto sulla terra per salvare ciò che era perduto.

Voi siete il suo Corpo Mistico e siete chiamati a continuare la sua Missione sulla terra.

PREGATE, PREGATE, PREGATE perché ho bisogno della vostra preghiera per ottenere la salvezza eterna della miriade di anime lontane da Dio. Ho bisogno della vostra preghiera per ottenere le grazie necessarie per tutti coloro che non pregano. Ho bisogno della vostra preghiera per condurvi nella via della santità.

 

Meditate la parabola sulla preghiera.

 

Vi amo e vi benedico

                                                        Maria, Regina del Cielo e della terra.

 

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