Meditazione di Benedetta: cos’è l’invidia e come proteggersi


Il Catechismo della Chiesa Cattolica cita: “L’invidia è un vizio capitale. Consiste nella tristezza che si prova davanti ai beni altrui e nel desiderio smodato di appropriarsene, sia pure indebitamente. Quando arriva a volere un grave male per il prossimo, l’invidia diventa peccato mortale: Sant’Agostino vedeva nell’invidia “il peccato diabolico per eccellenza”.

Dall’invidia nascono l’odio, la maldicenza, la calunnia, la gioia causata dalla sventura del prossimo e il dispiacere causato dalla sua fortuna” (2539) “L’invidia rappresenta una delle forme della tristezza e quindi un rifiuto della carità; il battezzato lotterà contro l’invidia mediante la benevolenza. L’invidia spesso è causa di orgoglio; il battezzato si impegnerà a vivere nell’umiltà”. (2540)

 

San Giovanni Maria Vianney aveva parole molto forti sull’invidia: “L’invidia, figli miei, segue l’orgoglio. Chiunque sia invidioso è orgoglioso. L’invidia viene dall’Inferno. Avendo peccato per orgoglio, i demoni hanno peccato anche per invidia, invidiando la nostra gloria, la nostra felicità. Perché invidiamo la felicità e i beni altrui? Perché siamo orgogliosi; vorremmo essere gli unici a possedere talenti e ricchezze, la stima e l’amore di tutto il mondo! Odiamo i nostri simili perché sono nostri simili, chi è inferiore a noi perché temiamo che possa diventare uguale a noi e chi ci è superiore perché è al di sopra di noi.”

 

Ricordiamo il 10° comandamento: non desiderare la roba d’altri.

 

L’ammonimento di Dio si rivolge ai desideri legati non alle necessità, ma all’invidia, all’ingordigia del possesso, all’avidità, alla cupidigia, che portano, di conseguenza, all’infelicità, all’odio e a coltivare l’egoismo e la superbia.  L’invidia è la porta verso l’infelicità, in quanto stimola enormemente il desiderio di possedere tutto ciò che hanno gli altri. La rabbia si scaglia allora verso il destino e verso Dio. “Perché non posso avere ciò che hanno gli altri più di me?“. Sembra un’ingiustizia grave, un’offesa per quello che riteniamo giusto avere e l’orgoglio ferito geme. La mente, ossessionata dalla gelosia, non si ferma su quello che già abbiamo e che, talvolta, è veramente tanto, così il germe dell’invidia ci toglie ogni serenità e gioia.

 

È importante, invece, saper ringraziare Dio per tutto quello che ci ha donato e, allo stesso modo, ringraziare anche per quello che gli altri hanno: questo ci fa sentire umili e ci stimola alla collaborazione e all’amicizia.

 

Noi credenti, l’unica cosa che dovremmo desiderare con tutto il cuore è di amare il Signore, di nutrirci della sua Parola e di saziarci del suo Amore. Quindi dovremmo vigilare sui nostri desideri, sui nostri pensieri perché siano conformi alla fede che professiamo.

Ci dice San Paolo: “In conclusione, fratelli, tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri.” (Fil 4,8)

 

Per mezzo della preghiera, umilmente, offriamo al Signore il desiderio di fare la sua Volontà in tutto: nei pensieri, nelle parole e nelle opere. E chiediamo grazia per migliorarci, mettendo il nostro impegno.

La vera preghiera non è nella voce e nelle molte parole, ma nel cuore. Sono i nostri desideri a dar forza alle nostre suppliche. Se, senza parlare, noi desideriamo intensamente il bene nostro e altrui il nostro silenzio è un grido che penetra le nubi.

 

Ricordiamo che: “Anche noi un tempo eravamo insensati, disobbedienti, corrotti, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella malvagità e nell’invidia, odiosi e odiandoci a vicenda”. (Tito 3,3)

 

Ora, per grazia di Dio, facciamo un cammino di conversione, di fede, di preghiera e di carità ed è proprio l’amore verso Dio e il prossimo che esige l’impegno personale per collaborare con il Signore che vuole estirpare dalla nostra anima anche la radice del peccato. E, poiché siamo membra gli uni degli altri (Ef 4,25), dovremmo pregare per i nostri fratelli che ancora non sono stati sedotti dall’amore di Cristo e seguono le ideologie del mondo, come servi del nemico della salvezza e della gioia di tutti gli uomini.

E, se anche la nostra coscienza non ci rimprovera nulla, chiediamo perdono per noi e per tutti i nostri fratelli al Signore Gesù e chiediamo grazia e discernimento per comprendere quando il demonio, che è più astuto di noi, ci attira alle sue menzogne.

 

Ci sono poi quelli che dicono: “Ho piacere che il tale abbia quel bene di cui io sono sprovvisto, ma vorrei averlo anche io”. Credono che siano pensieri innocui, perché non c’è il desiderio del male altrui, tuttavia sono pensieri pericolosi e ingiusti. Sono pericolosi, perché nel tempo di forte tentazione possono degenerare, e sono ingiusti verso Dio che ci ama tutti immensamente, non fa preferenze di persone e dona a tutti con magnanimità. Denotano anche una fede superficiale e opportunista, per non dire ipocrita.

 

La virtù che combatte l’invidia è la carità, che al numero 1822 del Catechismo della Chiesa Cattolica viene definita come “la virtù teologale per la quale amiamo Dio sopra ogni cosa per se stesso, e il nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio.”

 

L’amore, in questo caso è anche accettare la propria storia senza confrontarla con quella degli altri.

 

Ma comunque è necessario vigilare sempre, nella preghiera e nella vita perché, come dice San Paolo: “Chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere.”  (1Cor 10,12)

 

COME PROTEGGERSI DALL’INVIDIA ALTRUI.

 

Tutti possiamo essere oggetto dell’invidia altrui. Ci sono persone che soffrono perché percepiscono l’invidia degli altri e temono che gli invidiosi possano fare del male a loro e ai loro cari: in questo caso bisogna proteggersi con la preghiera umile e fiduciosa verso Dio, che è Padre di tutti gli uomini, ricordando che siamo tutti fratelli. Mettiamo quindi nelle Mani di Dio le nostre persone, i nostri cari e le nostre cose.

 

Dobbiamo pregare per le persone che ci invidiano, perché Dio tocchi i loro cuori e curi la loro anima. Possiamo pensare che esse ci invidiano perché hanno delle ferite nel loro cuore, causate da molte sofferenze del passato che le portano ad invidiare gli altri per quello che loro non sono riuscite a realizzare. Chiediamo al Signore che risani le ferite occulte e questi nostri fratelli possano stare bene. Possiamo anche offrire per questa intenzione qualche sacrificio o qualche opera buona.

 

Quando le altre persone ci invidiano, non dobbiamo mai incolparle. Potrebbe esserci qualcosa in noi che dovremmo cambiare. Talvolta potremmo avere un comportamento o un atteggiamento che irrita gli altri. Se stiamo attenti, potremmo scoprire qualcosa in noi che gli altri detestano e, se non riusciamo a scoprirlo, possiamo chiedere a Dio che ci illumini al riguardo. Possiamo anche cercare di essere più generosi, più amabili e servizievoli, per iniziare ad apprendere come vincere il male con il bene. (Rm 12,21)

 

E’ cosa buona offrire al Signore il dolore, la tristezza e le umiliazioni che ci procurano gli invidiosi, ricordando che anche Gesù soffrì molte umiliazioni. Egli ci comprende e ci accompagna e merita che noi sappiamo accettare queste pene per offrirgliele con tenerezza. Abbracciamo Gesù, con il nostro orgoglio ferito e con tutto l’amore del nostro cuore.

 

Un modo di pregare per sentirci protetti dalle persone invidiose, è coprirci con il Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo. Questo Sangue Preziosissimo ha il potere di liberare tutta l’umanità dal peccato, quindi può proteggerci da qualsiasi male. Possiamo anche pregare con i Salmi, che sono Parola di Dio per noi. Soprattutto facciamo ricorso alla Confessione (per nostre eventuali mancanze) e alla Comunione: quando Gesù è nel nostro cuore, gli diremo il nostro amore e chiederemo la sua protezione. Invochiamo anche l’intercessione potente di Maria Santissima e San Giuseppe.

 

Contro gli invidiosi abbiamo anche queste armi del Signore: il perdono, la lode e la benedizione. Voler perdonare chi ci fa del male non è facile, ma dobbiamo ricordare che Dio ci perdona sempre e certamente anche noi abbiamo fatto soffrire gli altri. La persona che vogliamo perdonare è amata dal Signore quanto noi e dovremmo cercare di scusarla perché non conosciamo la sua anima e la sua vita. Domandiamo sempre aiuto a Dio per perdonare chi ci fa soffrire, perché con le nostre sole forze non ne siamo capaci, e siamo certi che non ci farà mancare la sua grazia, perché è sua Volontà che perdoniamo sempre.

 

La lode è una preghiera magnifica che possiamo usare in tutte le circostanze, quindi anche nel caso dell’invidia subita. Abbiamo innumerevoli motivi per lodare il Signore e penso che Lui gradisca molto se lo lodiamo per una persona che ci fa soffrire. Possiamo trovare diverse motivazioni: perché l’ha creata e la conserva in vita, perché possiede un’intelligenza per conoscerlo e un cuore per amare. Possiamo provare a scoprire qualcosa di bello che Dio ha fatto in quella persona, perché Lui ha messo molte cose buone in tutte le sue creature. Possiamo lodare Dio perché si serve di quella persona, come di chiunque altra, nel suo Disegno di Amore infinito ed eterno.

 

“Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite” (Rm 12,14)

La benedizione è anche un’arma di difesa infallibile. Benedire le persone che ci invidiano e condizionano, augurare loro il bene e chiedere al Signore che le benedica, perché risolvano i loro conflitti interiori, e le loro pene e tristezze siano curate dal Medico Divino. Chiediamo al Buon Dio che le liberi dalle cattive inclinazioni, dai loro difetti e, interiormente trasformate, vivano in pace e camminino serenamente nella via della salvezza eterna. Chiediamo al Signore di benedire anche noi, nella speranza di ritrovarci in paradiso insieme alle persone che ora ci invidiano.

 

Non lasciamoci irritare, preoccupare e inquietare a causa dell’invidia altrui. Se ciò avvenisse, anche per poco tempo, riconosciamo umilmente, davanti a Dio, che è l’orgoglio che ci fa soffrire e lo vogliamo vincere per conoscere la gioiosa libertà dei cuori umili e semplici.  E confidando sempre più in Lui, crediamo che:

Gli occhi del Signore sono su coloro che lo amano, protezione potente e sostegno vigoroso, riparo dal vento infuocato e riparo dal sole meridiano, difesa contro gli ostacoli, soccorso nella caduta; solleva l’anima e illumina gli occhi, concede guarigione, vita e benedizione. (Sir 34,19-20)

 

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