I MISTERI DEL DOLORE (secondo gli scritti di S. Veronica Giuliani)


Pregando questo rosario chiediamo a Santa Veronica Giuliani di accompagnarci ed aiutarci nella contemplazione dell’Immenso Amore di Gesù, che tanto patì per ottenerci la salvezza, senza dimenticare l’amore e il dolore di Maria Santissima. A Loro offriamo le pene nostre e di tutta l’umanità perché anch’esse siano innestate nel Mistero di salvezza. Soprattutto, vogliamo guardare il Signore, trafitto dai nostri peccati, e chiedere perdono per noi e per tutti.

 

+Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria

Nel primo mistero del dolore contempliamo l’agonia di Gesù nell’orto degli Ulivi

 Padre nostro

 

  • Giunto che fu il Signore al monte Oliveto, entrando nell’orto con tre apostoli diede licenza all’orrore dei tormenti e della morte, che entrassero nella Sua innocentissima Umanità; quale subito divenne mestissima, afflitta e in tristezza di morte… Ave Maria
  • nessun conforto veniva somministrato al Signore, anzi… Ave Maria
  • Egli, Sommo Bene, compatendo ai suoi cari figli, si allontanò da loro, perché non Lo vedessero in tanto dolore”. Ave Maria
  • In quell’ora che Egli “faceva orazione nell’orto”, “Gli stavano avanti tutti i patimenti… il calice amaro di tutta la Sua SS. Passione”, Ave Maria
  • nel medesimo tempo, con fare “sacrificio della sua volontà a quella del Suo Eterno Padre, con tutto che sempre fossero stati uno stesso volere”, “si sacrificò per tutti noi”. Ave Maria
  • “In quel punto fu al Suo cuore un dolore sì grande, vedendo la perfida ostinazione di tutti gli ostinati e quanto poco conto avrebbero fatto del suo preziosissimo sangue. Questo fu il dolore principale che Egli patì nel Suo interno”. Ave Maria
  • Allora “l’Eterno Suo Padre Gli fece vedere e sentire in quel punto tutti i patimenti che avevano da patire i suoi Eletti, le anime Sue più care, cioè quelle che si sarebbero approfittate del Suo Sangue e di tutti i patimenti. Ave Maria
  • Egli sentì tanto le pene che questi dovevano patire, che in quel punto”, “cadendo con la faccia a terra, entrò in agonia tale che sudò sangue”. Ave Maria
  • “Vedendo il gran frutto che doveva essere alle anime elette il Suo sangue, lo volle mandar fuori avanti che i flagelli lo percuotessero”. Ave Maria
  • “Questa Sua agonia… l’ebbe sino allo spirare che fece in croce… gli si rinnovò in particolare… quando ebbe il bacio del tradimento da un suo caro discepolo… quando fu consegnato a quei giovani, che facessero di Lui ciò che volevano… quando fu così empiamente (mal)trattato, che le pene e i tormenti che patì non sono noti a creatura nessuna”. Ave Maria

Gloria

 

Nel secondo mistero del dolore contempliamo la flagellazione di Gesù alla colonna 

Padre nostro

  • Gesù, stava legato alla colonna, con quella gran carneficina sopra quel divinissimo Corpo, Ave Maria
  • quei carnefici diedero con i flagelli un colpo nel capo di lui Ave Maria
  • e con essi flagelli gli portarono via tutta la palpebra dell’occhio destro, causandogli dolore di spasimo dentro l’occhio” Ave Maria
  • “Gli portarono via, in più luoghi, pezzi di carne, Ave Maria
  • in specie, tutta la polpa dei bracci tanto che si vedeva l’osso”. Ave Maria
  • “Vedi quanto ho fatto per te?”. Ave Maria
  • “Lo tormentava più l’ingratitudine, che non… i flagelli”. Ave Maria
  • “Non erano le catene né le corde che lo tenevano così legato, ma la volontà del Suo Eterno Padre, così voleva; Ave Maria
  • e stando legato con questo vincolo d’amore, uniforme a quel volere divino, lasciava il suo divinissimo Corpo sotto sì barbara carneficina. Ave Maria
  • Lo tormentava l’amore… lo batteva, lo piagava, lo crocifiggeva!”. Ave Maria

Gloria

 

Nel terzo mistero  del dolore contempliamo la coronazione di spine di Gesù

 Padre nostro

  • “In quel punto fu coronato di spine”, Ave Maria
  • “se noi l’avessimo veduto, in tal patire, saremmo morti di compassione e di dolore, Ave Maria
  • vedendo quel capo coperto di sangue e tutto passato di spine… Ave Maria
  • Le spine che più lo tormentavano, erano quelle che Gli passavano per il cervello, gli occhi e tutte le parti più sensitive … Ave Maria
  • al pari del dolore esterno, fu più grande quello interno”; Ave Maria
  • “i persecutori non si saziavano di tormentarlo… Ave Maria
  • Essi con odio, Egli con amore; Ave Maria
  • essi lo oltraggiavano, con bestemmie ed avvilimenti, ed Egli, con carità ed amore, pregava il Suo Eterno Padre, per tutti noi”; Ave Maria
  • “vedeva non si aveva a far conto di un così grande prezzo del suo sangue. Ave Maria
  • Fra questi ingrati vi ero anch’io; e gli apportavo più tormento io sola, che non tutte quelle spine”. Ave Maria

Gloria

 

Nel quarto mistero del dolore  contempliamo Gesù che sale il Calvario portando la Croce

 Padre nostro

  • Quando portò la croce” Gesù sentiva “il dolore… non solo nella spalla, ma in tutta la vita… nel capo, per la puntura delle spine; nei bracci, per le legature delle corde; nella schiena, per le percosse e gli urtoni che gli davano; nella faccia, per i pugni e guanciate che riceveva; nella bocca, per gli sputi”, “polvere”, “e sporcizie che vi mettevano; nelle gambe e nei piedi, per i calci e bastonate che gli davano”; Ave Maria
  • “chiunque farà qualche cosa – disse Gesù a S. Veronica Giuliani – in memoria di questi patimenti occulti (non conosciuti) gli concederò qual grazia mi domanderanno”. Ave Maria
  • Gesù “non potendo fare un passo, per la pena che sentiva, riversarono sopra di lui (ogni genere di) percosse… Ave Maria
  • ed Esso, come mansueto Agnello… in silenzio… (era) solo ansioso di arrivare al Calvario, per essere ivi crocifisso e morto, per riscatto delle anime nostre”. Ave Maria
  • Durante la “prima caduta che Gesù fece con la croce in spalla, ivi, non vi era Maria Santissima in persona, era lontana; ma con tutto ciò, in spirito, vedeva tutto, sentiva in sé tutte le pene del Figlio”. Maria “quando incontrò il suo Figlio Gesù colla croce”, (patì molto). Ave Maria
  • “Si abbracciarono insieme Figlio e Madre; e quei due cuori trafitti, si unirono in un solo cuore conforme alla divina volontà, e si stabilirono di stare, sino all’ultimo respiro, fermi e disposti al decreto divino; uniformi in volere e tutti attenti alla nostra redenzione. Ave Maria
  • Maria Santissima è stata coadiutrice al suo Figlio Santissimo; tutto ciò che faceva il Figlio, lo faceva lei; tutto ciò che pativa il Figlio lo pativa lei; ma le pene maggiori… erano… quelle che pativano intimamente nell’anima e nel cuore. Ave Maria
  • Vedevano le creature tutte e il poco conto che avrebbero fatto di un prezzo così grande e di tanti meriti infiniti, e quanti e quanti non volevano prevalersene”. Ave Maria
  • “Stando Gesù con un peso così grande sulle spalle sue, non poteva fare un passo, e stava in agonia; perché questa da che l’ebbe nell’Orto quando sudò sangue, non gli si partì mai e stette sempre, in tutta la sua Passione, in agonia, patendo pene così atroci, come è descritto da tutti gli Evangelisti. Ave Maria
  • Noi non possiamo arrivare a penetrare il suo patire”. “Nella terza caduta che fece (Gesù), mentre andava al Calvario, i perversi nemici gli attizzarono addosso i cani, ed uno di essi, gli fece una ferita mortale in un braccio… che si vedeva l’osso”. Ave Maria

Gloria

 

Nel  quinto mistero del dolore contempliamo la crocifissione e  morte di Gesù.

Padre nostro

  • “Arrivato al Calvario, (i carnefici) spogliatolo delle sue vesti, gli rinnovarono tutte le piaghe, e poi, gli cavarono la corona di spine, e gliela rimisero con doppio patire”. Ave Maria
  • “Patì (molto) quando (i suoi crocifissori) rivoltarono la croce sossopra per ribattere i chiodi” “che gli avevano messi nelle mani e piedi”. Ave Maria
  • I crocifissori “misero la croce in quella buca e la calarono giù” “con tale empietà”, “che in quell’istante si rinnovarono nel corpo di Gesù tutte le pene. Ave Maria
  • Si strapparono i nervi”, e “si riaprirono tutte le piaghe”. “Stando sulla croce, il suo Cuore Santissimo provò tutti i tormenti che ebbe l’Umanità Sua, Ave Maria
  • ed anche sentì in sé tutte le pene e i dolori della Sua Santissima Madre; e tutti quelli che dovevano patire i suoi Eletti”. “Mentre stava sulla croce… il maggior patire che (ebbe fu) quell’abbandono interno. Ave Maria
  • Le pene, la croce, i chiodi, erano come delizie al pari delle pene che patì nel suo interno”. Ave Maria
  • “Ebbene che vuoi più di quello che io faccio per te? Eccomi confitto in questa croce, per tuo amore”. Ave Maria
  • “L’Umanità Santissima… stava tutta attenta per offrire per noi tutta se stessa; e con che amore lo faceva! Questo fu tanto ardente, che lo dimostrò in tutto, specialmente però, pregando il Suo Eterno Padre, perché volesse perdonare a quelli medesimi carnefici, con scusargli, che non sapevano che cosa si facessero”. Ave Maria
  • “Sotto la croce… (Maria Santissima patì molto) nel vedere il Suo amato Figlio… pendente in croce. Ave Maria
  • Ella partecipava dei medesimi tormenti, non per via dei carnefici, come Gesù, ma … per via di amore e di dolore … Il Cuore di Gesù, e il Cuore di Maria stavano ambedue uniti in pena ed in amore, e si offrivano a Dio Padre, per tutti noi mortali”. Ave Maria

Gloria

Salve Regina

 (brani tratti dall’opuscolo “La Passione di Gesù alla luce degli scritti di santa Veronica Giuliani” di Don Sabatino Sciorio)

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