36. La santa Messa (3)


All’inizio della Messa, il sacerdote, dopo aver fatto il segno di croce con l’assemblea rivolge un augurio: “Il Signore sia con voi”. Questa forma di saluto è molto importante  perché viene ripetuta più volte durante la celebrazione.

Il sacerdote con quelle parole invita i membri dell’assemblea a rendersi conto che non sono soli a celebrare l’Eucaristia, perché Gesù è realmente presente in mezzo a loro.

Un’altra forma di saluto proposta dal rituale è: “La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi.”

 

Ma cosa è la grazia? Il Catechismo della Chiesa Cattolica cita a proposito: “La grazia è il favore, il soccorso gratuito che Dio ci dà perché rispondiamo al suo invito di diventare figli di Dio, figli adottivi, partecipi della natura divina, della vita eterna. La grazia è una partecipazione alla vita di Dio; ci introduce nell’intimità della vita trinitaria”. (CCC 1996 1997)

 

L’amore di Dio Padre: già dall’inizio della santa Messa consideriamo se crediamo veramente che il Padre ci ama ed è Misericordioso e Giusto, oppure se abbiamo un’idea distorta che ci porta a pensare che Lui ci manda punizioni, malattie e sofferenze. Forse non abbiamo ancora vinto tutte le tentazioni in proposito ed allora ci conviene portare al Padre tutti i nostri mali e le nostre mancanze, per essere guariti.

 

La comunione dello Spirito Santo: Il catechismo della Chiesa Cattolica cita: “ Lo Spirito Santo prepara gli uomini, li previene con la sua grazia per attirarli a Cristo. Manifesta loro il Signore risorto, ricorda loro la sua parola, apre il loro spirito all’intelligenza della sua morte e risurrezione. Rende loro presente il mistero di Cristo, soprattutto nell’Eucaristia, al fine di riconciliarli e di metterli in comunione con Dio perché portino “molto frutto”. (CCC 737) Quando permettiamo allo Spirito Santo di guidarci e dimoriamo in Lui troviamo grazia e pace senza limiti.

 

Al saluto “Il Signore sia con voi”, noi rispondiamo : “E con il tuo spirito”. Con questa risposta vogliamo augurare al sacerdote che lo Spirito ricevuto il giorno della sua Ordinazione sia con lui ed agisca per suo mezzo perché possa adempiere bene il suo ministero e trasmettere all’assemblea “l’amore del Padre, la grazia del Figlio e la comunione dello Spirito Santo”.

 

Dopo il saluto, all’inizio della celebrazione, troviamo il rito penitenziale. E’ questo un momento di grazia speciale in cui dovremmo riconoscere i limiti della nostra fede e i blocchi del nostro cuore che non permettono alla grazia del Signore di riempirci. E’ il momento di confessare a Dio le nostre debolezze e le nostre difficoltà, i nostri fallimenti e le nostre durezze. Chiediamo umilmente pietà per essere guariti.

 

Se nell’atto penitenziale abbiamo creduto che il Signore ci ha beneficato con la sua Misericordia, dal nostro cuore sgorga l’inno di lode e di ringraziamento: il Gloria!

Nel Gloria, che è uno dei più antichi inni di lode della chiesa, noi entriamo nella stessa lode di Gesù al Padre: la preghiera di Gesù diventa nostra. A questo punto della celebrazione Eucaristica, mentre offriamo il sacrificio della lode, noi ci apriamo alla guarigione della corpo, della mente e dello spirito.

Non dimentichiamo che andiamo a Messa per  rendere grazie a Dio, per lodarlo, per glorificarlo, per ringraziarlo, per acclamarlo e celebrarlo. Cantiamo il Gloria con gioia e gratitudine!

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