Siete figli del Re


(Festa di Cristo Re)

 

Miei cari piccoli figli della Luce,

 

nella vostra dimensione spazio-temporale voi avete percezioni limitate e frammentarie del Regno in cui voi stessi vivete. Il Regno di Dio vi ha accolto e voi avete accolto il Regno. Siete figli del Re. Cosa vengo a dirvi oggi? Vengo a dirvi di tenere fisso lo sguardo sulle realtà eterne, perchè il mondo vorrebbe inghiottirvi e voi potreste sentirvi divisi in voi stessi. In realtà non siete divisi perchè siete ben saldi nella vostra volontà, ma le percezioni e le emozioni può sembrare, talora, che vi tradiscano. E’ giunto il momento, ed è questo, di crescere nella fede. E’ giunto il momento, ed è questo, di cominciare a camminare senza paura sulle acque, anche nei momenti in cui sembra che arrivi il temporale e che le acque comincino ad agitarsi. Il mare non può più inghiottirvi, perchè siete figli e figlie del Re dell’universo.

Non abbiate paura. Non abbiate paura per le prove e le tribolazioni che metto sul vostro cammino. Non abbiate paura per i vostri cari nè per la vostra nazione. Niente e nessuno può farvi del male, perchè appartenete al Re dell’Universo e vivete nel suo Regno.

 

Ricordate, piuttosto, che siete chiamati in modo particolare alla preghiera. Io vi dico che molto potere ha l’intercessione presso il Cuore di Dio. Se così non fosse la vostra terra sarebbe già stata distrutta. Ma il Signore, Buono e Pietoso, lento all’ira e ricco di grazia, si lascia sempre commuovere dalle preghiere dei giusti e interviene glorificando la sua Misericordia. Il più delle volte voi non vi rendete conto di questo, proprio perchè il Tempo di Dio è diverso dal vostro, ma ricordate che il Tempo di Dio è il Tempo Vero e Perfetto, mentre il vostro tempo ne è solo una frazione. Continuate a presentare al Signore, vostro Dio, la vostra offerta e vivete da figli Suoi, continuando ad intercedere per tutti. Chiedete Misericordia. Chiedete pietà per voi e per il vostro prossimo.

 

Meditate il Vangelo secondo Marco al capitolo 10:

46 E giunsero a Gerico. E mentre partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. 47 Costui, al sentire che c’era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». 48 Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».49 Allora Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». E chiamarono il cieco dicendogli: «Coraggio! Alzati, ti chiama!». 50 Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. 51 Allora Gesù gli disse: «Che vuoi che io ti faccia?». E il cieco a lui: «Rabbunì, che io riabbia la vista!». 52 E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada.

 

Bartimeo era un mendicante, un uomo che sapeva di avere bisogno Dio e di avere bisogno del prossimo. Era  sempre pronto ad accogliere quanto gli veniva donato.

Sareste beati se voi foste “mendicanti in spirito” perché, come Bartimeo, sapreste di avere bisogno di Dio e del prossimo in ogni istante della vostra vita e molto ricevereste perché sareste sempre pronti ad accogliere la grazia. E non sarebbe solo per voi ma per tutti.

Infatti, Colui ” che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.(Matteo 5,45) non deluderebbe le vostre attese. Ma quanto vale e quanto ottiene la vostra preghiera lo saprete solo quando anche voi vivrete nell’Eternità. Ora siete chiamati a vivere il vostro tempo, crescendo nella fede.

 

La preghiera del giusto sale oltre le nubi e si presenta con audacia al cospetto della Trinità.

E’ come un ponte tra terra e Cielo, una luce che porta Luce nelle tenebre di questo mondo.

E’ anche per la preghiera dei giusti che Dio moltiplica la sua Misericordia a favore dei peccatori.

 

Rivediamo insieme il passo di Scrittura che vi ho citato. Gesù è in cammino, seguito dai discepoli e da molta folla. Bartimeo grida perché vuole farsi sentire, ma molti lo sgridano. Per nulla intimorito, lui grida ancor più forte. Gesù lo sente, si ferma e dice ai suoi discepoli di chiamarlo. Quante volte anche voi siete “sgridati” da coloro che non hanno fede e che non riescono a comprendere? Questo atteggiamento dei non credenti che reazione suscita in voi? Lasciate posto ai dubbi, oppure gridate ancor più forte la supplica al vostro Dio?

Notate bene che Gesù si ferma e, per mezzo dei suoi discepoli, fa chiamare colui che gli chiede pietà. Ed egli immediatamente va da Gesù che gli dice: “che vuoi che io ti faccia?”.

Voi non potete udire, ma quella domanda ( che vuoi che io ti faccia?) Io la rivolgo a tutti nel profondo del cuore ed ascolto non solo le vostre preghiere, ma anche i desideri più nascosti.

Ma le mie Vie non sono le vostre vie e i miei Tempi non sono i vostri tempi. Abbiate fede.

 

Se vi chiedete perché vi riporto sempre alla Scrittura vi dico che è per ricordarvi che la Parola di Dio è viva e vera ed è sempre attiva. L’episodio che vi ho chiesto di meditare oggi non riguarda solo il passato. Gesù è sempre lo stesso, ieri oggi e sempre. Ciascuno di voi può pregare come pregò Bartimeo ed ottenere la stessa grazia che lui ricevette.

 

C’è anche un’altra domanda che Io rivolgo, nel profondo del cuore, a coloro che mi seguono ed è questa: “Cosa vuoi che io faccia per la persona per cui intercedi?” Ebbene, Io vi dico che, se anche non udite questa domanda, sapete sempre darmi suggerimenti su come devo intervenire. E’ cosa buona che voi mi facciate richieste esplicite, ma è cosa ancor più buona che chiediate che la mia Volontà si compia in voi e in tutti. Voi, infatti, non sapete qual è il Progetto di vita che Dio ha per ciascuno e i mezzi di cui si serve per compierlo.

Il Bene che Dio ha progettato per ciascuno di voi é infinitamente più grande di quanto voi possiate pensare e desiderare. Fidatevi di Dio ed affidatevi a Lui. Allo stesso modo affidate alla sua Bontà tutti coloro per i quali intercedete, offrendo voi stessi e i vostri giorni, per diventare canali di grazia. L’intercessore purifichi il suo cuore per mezzo della carità, sia disponibile per compiere la Volontà di Dio e gli ripeta: “Signore, cosa vuoi che io faccia per Te?”  Allora il cuore del giusto sentirà la Parola di Dio nel suo cuore che gli risponde: “E tu, cosa vuoi che Io faccia per te?”

L’intercessore sia sempre sveglio nella fede per udire i sussurri dello Spirito Santo e seguire gli inviti che gli vengono rivolti. L’intercessore non dimentichi che è collaboratore di Dio perché il Regno dell’Amore venga in tutti i cuori.

 

Vi sembra che Io stia permettendo che le afflizioni dei miei amati figli crescano continuamente? Ve ne chiedete la ragione?

 

E’ scritto: “Ma l’uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono.” (Salmo 48,13)

 

La sofferenza di ogni uomo fa parte del Progetto di salvezza dell’Umanità e non è mai vana, anche se non ne potete vedere i frutti. La sofferenza che viene offerta al vostro Dio è santa perché Dio, il Santo, l’accoglie e la trasforma in Bene.

Beato e benedetto l’intercessore che soffre ed offre, vivendo in comunione con Dio e con il prossimo. Beato e benedetto perchè potrà conoscere i segreti del Re e trovare in Lui la gioia che il suo cuore cerca.

 

Miei piccoli figli della Luce, continuate serenamente il vostro cammino perché il vostro Re vi ama e vi provvede incessantemente in ogni necessità, dandovi ben di più di quanto avete bisogno.

 

Pregate per voi stessi e intercedete per tutti coloro che hanno bisogno della Misericordia Divina.

 

 

Vi benedico

 

                                                                                             

Gesù, Re dell’Universo.

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