Io sono il Signore


Piccoli amici,

vengo a ricordarvi che, quando leggete e meditate il Santo Vangelo, incontrate termini in cui l’autore dava un significato ben diverso da quello che date voi ora. Sono passati secoli e secoli e le vite degli uomini sono molto cambiate. Non sono invece molto diverse le anime e per questo dovete cercare sempre il significato spirituale nascosto nelle Parole.

L’appellativo “Signore” significava, e ancora significa, il primo, il più potente e colui che comanda. L’appellativo ”servo” significava, e ancora significa, colui che perde tutto, persino il proprio nome, per diventare proprietà del suo padrone e servirlo senza pretese. Il servo del primo secolo era un vero e proprio schiavo.

 

Io sono morto e risorto per strapparvi dal regno delle tenebre e guadagnarvi al Regno di Dio.

Vi ho pagati a caro prezzo e Io sono il vostro Signore. Il Sono il Re del Regno dell’Amore.

Io sono il Primo e il più grande, perché mi sono fatto e mi faccio servo di tutti.

 

Ascoltate la mia Parola: Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: “Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti”. (Marco 9,35)

 

Io Sono il Primo in assoluto, insieme al Padre e allo Spirito Santo, perché mi faccio servo di tutti e anche voi, che cercate di seguirmi, dovete imitarmi.

Prima di tutti siamo servi del Padre Celeste: serviamo Lui facendo quello che ci comanda e servendo i fratelli, secondo la sua Volontà.

Io e voi, uniti, dobbiamo compiere le opere del Padre.

 

Fate ordine nel vostro cuore: Dio è il vostro Signore e voi siete Suoi servi. Vi sembra chiaro?

No, non lo è, o perlomeno non lo è sempre. Il vostro egoismo vuole regnare e vi fa chiedere, talvolta senza rispetto al vostro Dio. Mi dite: “Signore, fai questo, Signore fai quello…….”

Quando, in preghiera, mi dite così, mi parlate come parlereste ad un vostro servitore, ad uno sottomesso alla vostra autorità. Se fate così, non vi esprimete con il linguaggio in uso nel Regno dell’Amore.

 

I figli del Regno dicono al Padre: “Signore, cosa vuoi che io faccia?”

I figli del Regno sono sottomessi al loro Dio, totalmente sottomessi.

I figli del Regno vivono nella Pace del loro Signore, perché credono che i capelli del loro capo sono tutti contati e non si lamentano del “pane quotidiano” che ricevono dal Padre, perché sanno che è quello di cui hanno bisogno.

I figli del Regno parlano bene: ringraziano Dio sia per il freddo che per il caldo. Lodano il Signore per tutto quello che ricevono. Sanno che tutto è Dono e Grazia e che il loro Dio e Padre è Amore senza misura. I Figli del Regno non si lamentano e seguono, per quanto gli è possibile, le mie Orme insanguinate. I Figli del Regno amano anche le loro debolezze e amano ugualmente le debolezze altrui, perché sanno che l’amore chiede di essere esercitato senza interruzione. I figli del Regno riposano nella fatica, perché Dio stesso è il loro riposo.

 

Usatevi misericordia ed esaminatevi: vi accade forse che nella partecipazione alla santa Messa mi onorate a parole, ma con il cuore lontano? Vi capita forse di lodare il mio Nome Santo e poi, appena usciti dalla chiesa, cominciate a lamentarvi dei vostri guai? Come potete lodare il mio Nome e poco dopo criticare le mie Opere?

Io lo so bene che tante volte non vi rendete conto delle contraddizioni che vivono in voi e per questo vi ho detto di usarvi misericordia. Siate misericordiosi e otterrete misericordia.

 

Io vi dico in verità che nel Regno di Dio non si odono lamenti. Il mio Regno è regno d’Amore, di Pace, di Gioia e di Potenza nello Spirito Santo.

 

Figli miei, è lungo il cammino, ma Io sono con voi.

 

Ancora oggi  vi ripeto: ”Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò” (Matteo 11,28).

E poi continuo: “Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».

 

Rimanete in Me ed Io in voi, perché insieme dobbiamo lavorare per il Regno dell’Amore.

 

Vi amo e vi benedico

                                                                           Gesù, il Signore

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