Conoscere l’Amore


Perché siamo su questa terra? Che scopo ha la nostra vita?

Penso capiti a tutti di farsi domande di questo tipo. Non sempre però le risposte ci appaiono chiare.

Io credo che siamo nati dall’AMORE e nell’AMORE, dovremmo trascorrere questa vita terrena per poi approdare nella vita eterna che è AMORE. Detto così è tutto teorico e facilmente comprensibile, ma la vita si snoda giorno dopo giorno e anno dopo anno con innumerevoli scelte quotidiane. Ogni giorno, ogni ora dobbiamo scegliere tra l’”io” e Dio. E’ molto facile mettere noi stessi al primo posto e cercare di servirsi di Dio per ottenere quanto desideriamo. Molto spesso lo facciamo anche con la preghiera. Il “sia fatta la tua Volontà”, che diciamo nel Padre nostro, rimane una frase leggera, che al primo soffio di vento vola via come fosse sabbia, perché non è radicata nella nostra volontà. Io credo che non avremo gioia presente né futura se non mettiamo Dio al primo posto e ci disponiamo a seguirlo con umiltà.

 

Al termine del Padre nostro diciamo anche “liberaci dal male” e spesso intendiamo che il male sia la prova che stiamo affrontando, la sofferenza che ci opprime, tutto il dolore che vediamo nella nostra vita, nella vita dei nostri fratelli, nel mondo intero. Ma siamo proprio sicuri che sia così? Siamo proprio sicuri che sia utile chiedere al Signore che ci liberi dalla sofferenza o non sarebbe forse meglio chiedere che ci liberi dalla causa della sofferenza che è sempre la nostra disubbidienza alla sua Volontà? Non sarebbe forse meglio chiedere grazia di conversione per noi e per tutti? Ecco, se guardiamo le cose da questa angolatura scopriamo nuove prospettive. Prima di tutto la sofferenza è causata dalla ribellione a Dio e in secondo luogo, se Dio la permette, è perché sa trarne del bene, perché Lui ci ama sempre e comunque. Guardiamo la Croce di Cristo e cerchiamo di imparare cosa Dio ci vuole insegnare nelle prove della vita. Io credo che ci voglia insegnare ad amare Dio, il prossimo e noi stessi, e quindi a trovare la Fonte della gioia per abbeverarci nel tempo presente e per tutta l’eternità.

 

Ecco, la Vergine Maria, nostra Madre, ci insegna che la Fonte della gioia si trova nel FIAT della creatura al suo Creatore. Gesù Cristo dice di essere venuto nel mondo per fare la Volontà del Padre e noi in Lui siamo venuti al mondo con la stessa missione: fare la Volontà del Padre (che è la nostra santificazione).

E il Padre cosa vuole che facciamo? Che seguiamo Gesù. Maria cosa fa? Ci porta a Gesù. Gesù è la nostra Via, la nostra Verità e la nostra Vita. Ora viene da domandarsi quanto conosciamo il Signore Gesù ed è facile dover ammettere di essere molto carenti nella conoscenza del santo Vangelo. Potremmo anche averlo imparato a memoria senza conoscerlo, potremmo anche stancarci di sentire ripetere le parabole per infinite volte, pensando che non hanno più nulla da dirci. Invece il Santo Vangelo è Parola creativa che va accolta con amore, perché Parola di Colui che diciamo essere nostro Dio. La Parola di Dio è viva e ci nutre della stessa Vita di Dio, secondo l’accoglienza che sappiamo darle.

 

Osea 4,6: “Perisce il mio popolo per mancanza di conoscenza”. Questo ci deve far riflettere.

 

Ma cosa significa “conoscere”? Concretamente come possiamo cercare di conoscere Dio e quindi conoscere l’Amore?  Gesù dice: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.  Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero». (MT 11,25-30)

 

Questa adorabile Parola del nostro Salvatore è infinitamente più ricca di quanto possiamo immaginare. A una prima lettura intravediamo il modo di agire del Padre, cioè il rivelarsi ai piccoli e ai semplici, e lo stesso fa il Signore Gesù che ci invita ad andare a Lui, per imparare da Lui e trovare ristoro in Lui. Il Santo Vangelo è permeato da continui inviti a rinnegare noi stessi, a farci piccoli e poveri, per ricevere le grazie celesti e prima fra tutte la salvezza.

La conoscenza di Dio che si rivela, avviene nel contesto della vita del credente. Dio è il Vivente e si manifesta per comunicarci una partecipazione alla sua Vita: la conoscenza di Dio, secondo la Bibbia, è un avvenimento che coinvolge la totalità della persona e non solo l’intelligenza. Si conosce Dio attraverso l’adesione alla sua Volontà per fare esperienza del Suo Amore.

 

Ascoltiamo l’Apostolo Giovanni che in poche righe ci dice CHI E’ l’Amore e come si manifesta per essere conosciuto e amato.

 

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui.  In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. (1 Giovanni 4,7-9)

 

Ma noi che non possiamo fare nulla da noi stessi, come possiamo cercare di conoscere l’Altissimo?

 

E’ lo Spirito Santo che soccorre la nostra incapacità con i suoi sette Doni: l’intelletto, per penetrare dentro la rivelazione; la sapienza, che fa acquistare il sapore delle cose divine; la scienza, che introduce nel senso delle divine Scritture; la pietà, che conferisce il sentimento filiale nei confronti del Padre; il consiglio, che dà la capacità di consigliare i fratelli; il timore di Dio, che imprime il timore filiale e la forza di essere costanti.

 

Già l’Antico Testamento, dall’Esodo ai Profeti, dice esplicitamente che Dio in persona prende l’iniziativa di conoscerci e di darci un cuore capace di conoscere: manderà uno spirito nuovo, ci darà un cuore nuovo perché siamo in grado di conoscerlo. Infatti gli apostoli alla scuola di Gesù non capiscono niente della sua Persona e della sua missione, ma quando ricevono lo Spirito Santo, sono introdotti nella conoscenza della Verità tutta intera.

 

Cosa dovremmo fare? Riassumo con le Parole del Signore: convertirci e credere nel Vangelo. (Mc 1,15)

 

Per conoscere una persona anche quaggiù è necessario stare insieme, osservare come si comporta e ascoltare quello che dice. Per amare una persona è necessario conoscerla.  Noi possiamo cominciare dal Vangelo, leggendolo, meditandolo e custodendolo nel cuore e, soprattutto, chiedendo aiuto allo Spirito Santo. Nella preghiera bisognerebbe fare spesso silenzio nel nostro cuore, per ascoltare Dio che parla alla nostra coscienza. Nella vita dovremmo cercare di comportarci in modo degno del nome di cristiani; noi che spesso siamo troppo indaffarati in cose di poca importanza, dovremmo sacrificare il tempo che spendiamo in modo inutile e dedicarlo al Signore. Dovremmo essere desiderosi di approfondire la conoscenza dei Sacramenti della Salvezza che ci vengono donati attraverso la Santa Chiesa. Anche nel Catechismo della Chiesa cattolica troviamo quello che abbisogna alle nostre anime, se abbiamo sete di conoscenza.

Chiediamo allo Spirito Santo che ci guidi sempre nel nostro cammino di fede e di umiltà.

 

Sostiamo spesso ai piedi di Gesù Crocifisso, perché Lui ci insegni la scienza dell’Amore. Guardiamolo senza paura, con l’occhio della fede, con amore e gratitudine immensa. Cerchiamo i suoi Occhi e la Luce che ne proviene, per vedere la nostra miseria e la nostra colpevolezza. Contempliamo le sue Piaghe Sanguinanti e il suo Amore infinito. Adoriamo Gesù-Amore che noi abbiamo crocifisso e continuiamo a crocifiggere con i nostri peccati. Adoriamolo nel Sacrificio che si rinnova in ogni Santa Messa. Continuiamo a guardare Lui e a guardare noi, con umiltà e sincerità. Piangiamo per i nostri molti peccati e chiediamo perdono per noi e per tutti. Uniamo le nostre lacrime di pentimento al Suo Sangue versato per la salvezza nostra e di tutti.

 

Cito una bella frase di Sant’Agostino: «Si conosce solo ciò che si ama». Io aggiungerei che si può amare solo chi si vuole conoscere.

 

Concludo con il Vangelo: Così parlò Gesù. Poi, alzati gli occhi al cielo, disse: “Padre […] Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo”». (Giovanni 17, 3).

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