22.02.2017 – Meditiamo Matteo 8,23-26


“Essendo poi salito su una barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva. Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, uomini di poca fede?» Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande bonaccia.

Gesù cammina e i suoi discepoli lo seguono: in questo brano Egli sale su una barca, in altri momenti Egli intraprenderà altre azioni, ma ciò che è importante è che i discepoli lo seguono.
Da questo dovrebbe sorgere in voi la domanda: seguo io il Signore nelle quotidiane azioni della mia vita? Sono aperto ai cambiamenti di rotta o preferisco impigrire nelle abitudini? Gesù non sta mai fermo, Egli opera incessantemente e chiede di essere seguito giorno per giorno e ora per ora.

Nella vita di tutti si scatenano tempeste. Le tribolazioni, le sofferenze, le prove sono pane di crescita per i discepoli di Gesù, ma è un pane poco gradito dai più perché contrario ai gusti naturali. La barca, in questo caso, è anche simbolo della comunità di coloro che seguono il Signore. Le prove, quindi, riguardano ogni singola persona, ma anche la comunità nel suo insieme. Riflettete sul comportamento dei discepoli: Gesù è presente ma dorme e i suoi sono sopraffatti dalla paura. Molti cristiani, in tutte le generazioni, si sentono soli nella prova perché Gesù rimane nascosto ai loro sensi ed Egli non dà segni proprio per far crescere la fede.

Il brano prosegue dicendoci che i discepoli si avvicinano. Non erano lontani, perché la barca non era grande, ma c’era bisogno di avvicinarsi maggiormente a Lui per pregarlo umilmente di intervenire. E una bellissima preghiera sgorga da quei cuori angosciati: “Signore, salvaci, siamo perduti”. I discepoli riconoscono in Gesù il Signore e chiedono umilmente di essere salvati, perché sanno che vana è la salvezza dell’uomo (Salmo 59,13).

Gesù viene svegliato e compie due azioni:

1. la prima in ordine di tempo e di importanza è quella di insegnare ai discepoli. Pone quindi la domanda “perché avete paura” e subito dà la risposta “uomini di poca fede”. Ognuno dovrebbe interrogarsi, quando viene assalito dalla paura, per trovare in sé il rimedio indicato dal Signore, cioè la fede.
2. La seconda azione, e sicuramente la più gradita dai discepoli, è quella di sedare la tempesta e far ritornare la bonaccia. Questo rassicura ed è giusto che sia così, ma dovrebbe essere ricordato dai credenti quando, in seguito e inaspettatamente, inizierà un’altra tempesta. E’ bene fare ricordo delle grazie ricevute per alimentare la fede.

Queste poche righe del Vangelo dovrebbero farvi meditare sul fatto che è la fede nel Signore Gesù Cristo che salva dai tormenti della paura e dell’angoscia e vi fa procedere nel vostro cammino di vita nella pace, perché Lui è sempre con voi, tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Egli agisce senza interruzione, perché è Re del Cielo e della terra, di ogni storia individuale e comunitaria, ma le sue azioni diventano per voi palesi solo in determinati momenti. Dio è Perfetto e i suoi Tempi sono sempre perfetti: questa è verità degna di fede.

Perché dunque angosciarsi inutilmente? Dio è con voi, vi ama e vi salva. Cercate di alimentare la vostra fede perché diventi sempre più luminosa e faccia luce a tutti coloro che non credono ancora nel Signore Gesù.

In questo tempo troppe preoccupazioni serpeggiano tra i credenti per la difficile situazione della Chiesa. Gesù ha detto che le porte degli inferi non prevarranno e così è e così sarà.
Rimanete nella Pace del Signore, ognuno compiendo diligentemente il dovere del proprio stato e sempre pregando per tutti, perchè la Volontà di Dio si compia nella storia e nei popoli.

Vi benedico affettuosamente perché sono la vostra Mamma.
                                                                        Maria, Regina del Cielo e della terra.

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