8. Non manco di nulla


Mi è sempre piaciuto molto il salmo 22 che ho pregato tante volte perché è come un balsamo per la mia anima, tuttavia quel “non manco di nulla” mi ha turbato. Come dire che non manco di nulla? Come dire che il mio prossimo non manca di nulla? Come è possibile questo?  Abbiamo occhi per vedere e orecchie per ascoltare: quasi tutti si lamentano e, a chi più e a chi meno, ma a tutti manca qualcosa. C’è chi lamenta mancanza di salute, chi mancanza di lavoro, chi mancanza di famiglia, chi mancanza di tempo, chi mancanza di opportunità……

Anche io mi sono lamentata di mancanze di vario genere e tuttora non sono esente dal dire che mi manca qualcosa, ma, se veramente cerco la verità, devo riflettere su cosa è veramente necessario e su cosa non lo è. E qui sono chiamata a convertire il mio modo di pensare. Infatti, se credo veramente in Dio, non posso credere che Lui, che è Onnipotente, faccia mancare qualcosa ai suoi figli. E allora mi devo interrogare sul senso della vita: il nocciolo della questione sta proprio qui.

Se penso a questa vita terrena come realtà definitiva che si conclude con la morte, se credo solo a quello che vedo, se mi limito a credere a tutto quello che è razionalmente dimostrabile, nego Dio ed è come se mutilassi me stessa, perché nego la mia origine. In questo caso la vita perde di senso a causa delle ingiustizie.

Se invece voglio credere in Dio e a quello che ancora non posso conoscere, secondo la Testimonianza di Gesù Cristo e di duemila anni di vita della Chiesa, allora devo crescere nella fede, perché Dio è Padre e dona ogni bene a tutti i suoi figli,  con divina sovrabbondanza. In questo caso si alimenta la buona speranza e già in questa vita si può arrivare a vivere un acconto di Paradiso.

Cosa ci è più necessario in assoluto? La salvezza dell’anima, senza dubbio. Infatti questa vita ha uno scopo e un termine ed è in funzione della vita futura. Io credo che il Buon Dio non ci faccia mancare nulla a riguardo della salvezza eterna. Io credo che Lui vuole la nostra felicità presente e futura, ma ora siamo afflitti dalle sofferenze a causa dei nostri e altrui peccati, tuttavia anche le nostre sofferenze si innestano mirabilmente nel Disegno della salvezza, in Cristo Signore. Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio. (Romani 8,28)

Che dirò dunque? Credo che non manco di nulla!

Per questa ragione, vogliamo credere e lodiamo il Signore, insieme all’Apostolo Paolo:

“Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità,   predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo,  secondo il beneplacito della sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio diletto;  nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissione dei peccati secondo la ricchezza della sua grazia.  Egli l’ha abbondantemente riversata su di noi con ogni sapienza e intelligenza,  poiché egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui prestabilito per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra. In lui siamo stati fatti anche eredi, essendo stati predestinati secondo il piano di colui che tutto opera efficacemente conforme alla sua volontà, perché noi fossimo a lode della sua gloria, noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo. (Efesini 1, 3-12)

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