46. Immedesimarsi (2)


Prendiamo ora in considerazione l’Ave Maria.

 

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te. Queste parole  come saranno state dette dall’Arcangelo San Gabriele? Quali saranno stati i suoi sentimenti mentre recava il lieto annuncio alla Vergine scelta da Dio per diventare Madre di Dio? Proviamo ad immedesimarci. Io credo che l’Arcangelo fosse pieno di gioia, perché stava compiendo la Volontà di Dio. Infatti è sempre gioia per tutte le creature il compiere la Volontà di Dio. Portava un lieto annuncio alla creatura più sublime che ci sia mai stata e che mai ci sarà. Nell’iconografia lo vediamo inchinato, con devozione e ammirazione verso la Prediletta del suo e nostro Dio. Se ci pensiamo per noi è un grande onore rivolgerci a Maria ripetendole le parole dell’Arcangelo e non dovremmo mai farlo con voluta noncuranza.

 

Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, (Lc 1.42),  Elisabetta ode il saluto di Maria, il bimbo le sussulta nel grembo, fu piena di Spirito Santo e, di conseguenza, anche le sue parole sono colme di gioia. Non solo la gioia umana di rivedere la cugina ma, soprattutto, la gioia spirituale che solo lo Spirito del Signore può donare. Nella prima parte di questa preghiera risuona l’esultanza traboccante della santità. Immaginiamo queste due donne: hanno età e vissuti molto diversi, ma entrambe amano e servono il Signore e sono gioiose. Due donne beate in un santo incontro. Noi riusciamo a credere che la preghiera ci mette alla Presenza di Dio o della Madonna o dei santi? Se credessimo veramente, quando preghiamo, di essere alla Presenza del Cielo, non potremmo che esultare di gioia. Proviamo ad immedesimarci con santa Elisabetta perché, quando preghiamo, la Madonna viene a noi e non viene sola, ma con il Signore Gesù.

 

Gesù: Lui è il centro della nostra preghiera che, nel suo insieme, ci fa pensare a tutto il mistero della Redenzione. Infatti l’Incarnazione, l’infanzia, la vita pubblica di Gesù conducono al compimento della sua Missione di  Redentore: la passione, morte e risurrezione. Il Disegno del Padre è di ricapitolare in Lui tutte le cose del cielo e della terra. Lui è l’Alfa e l’Omega della storia.

 

Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen. La seconda parte di questa preghiera ci vede in prima persona ma anche solidali con la Chiesa militante, con tutta l’umanità bisognosa e sofferente. Preghiamo per le nostre necessità e intercediamo per tutti. Forse nella nostra preghiera, come nella vita, tendiamo ad essere egoisti e a preoccuparci troppo per i nostri problemi e poco per i problemi altrui. La preghiera di intercessione ci fa uscire dalle nostre ristrettezze personali e ci orienta ad “amare il prossimo come noi stessi”.

 

Concludiamo queste riflessioni con il Gloria.

 

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

È questa  una preghiera di lode al Signore e una professione di fede nella Trinità. Non troviamo nella Bibbia le sue esatte parole, ma possiamo ricordare il canto degli angeli dopo la nascita di Gesù: “E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama».(Lc 2,13-14)

Possiamo immaginare l’angelo che dava ai pastori il lieto annuncio della nascita del Salvatore e la moltitudine di Angeli che lodava Dio: un tripudio di gioia celeste!

Quando preghiamo il Gloria possiamo immedesimarci con gli angeli e con i santi che, in tutte le generazioni, hanno dato gloria a Dio. Possiamo unirci spiritualmente ai beati che, in Paradiso, glorificano il nostro Dio, nella gioia eterna.

 

Questo esercizio di “immedesimarci” nella preghiera può essere utile a ricordarci che non siamo mai soli, ma siamo uniti nel Corpo Mistico e che quaggiù siamo “membra gli uni degli altri”(Rm 12,5).

 

La preghiera, come si diceva, può trasformare le nostre anime e le nostre vite, perché ci “collega” con Dio che vuole riversare il suo Amore e la  sua Grazia nei nostri cuori. La preghiera biblica, in modo particolare, ci illumina e ci fa essere riflettori di Luce, ma esige che usciamo dai nostri egoismi e che apriamo umilmente il nostro cuore a Dio e al prossimo. Nella preghiera possiamo trovare la gioia che il nostro cuore desidera.

 

Siamo consapevoli però che è umanamente difficile ‘immedesimarsi’ in ogni singola preghiera per un intero Rosario ed è già fonte di gioia e grande dono spirituale riuscire a farlo anche solo in alcune delle preghiere che lo compongono.

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