Il Volto del Padre


Giov.12,44-45 : Gesù allora gridò a gran voce: «Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato.

 

 

Il Volto del Padre è manifestato pienamente da Gesù, Colui che è venuto nel mondo per la redenzione degli uomini, facendoci conoscere l’Amore del  Padre.

 

Contemplare il Volto del Padre possiamo pensare che sia come conoscerLo nella sua natura divina, nella sua Santità con tutti i suoi Attributi. La conoscenza di Lui possiamo averla solo tramite la fede e l’amore, come dono dello stesso Spirito Santo inviatoci dal Padre e da Gesù.

 

E’ impossibile conoscere Dio se Lui stesso non si rivela a noi e possiamo conoscere il Padre solo attraverso Gesù. Lui stesso infatti dice:

«Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”.Giov. 14,6

e ancora :“Io e il Padre siamo una cosa sola».Giov. 10,30 e

Chi vede me vede Colui che mi ha mandato Giov.12,45

 

Sarebbe interessante, leggendo con molta attenzione il Santo Vangelo, ripercorrere tutta la vita di Gesù, soffermarsi nei singoli versetti, cercando di sondarne il significato più profondo e cercando in essi di scoprire il Padre che si nasconde nella Vita del Figlio e ugualmente si manifesta nella Vita del Figlio. Infatti, si nasconde per glorificare il Figlio e ugualmente si manifesta attraverso la Parola del Figlio. Appare evidente la dinamica dell’Amore che si “occupa” di umiliarsi per glorificare l’amato. Così fa il Padre e ugualmente fa il Figlio. Tra Padre e Figlio questa dinamica è incessante e subito pensiamo alla Terza Persona Divina: lo Spirito Santo.

 

Noi dobbiamo cercare per trovare. Qui si misura l’interesse che abbiamo di conoscere Colui che chiamiamo nostro Dio. E qui misuriamo anche l’amore del nostro cuore, perché, se si ama una persona, si desidera conoscerla sempre di più e stare il più possibile insieme a lei. Gesù, che amò il Padre con tutto Sé stesso, potè dire di essere una cosa sola con Lui, perché l’amore unisce e trasforma.

 

A dire il vero, noi siamo abituati a recitare le formule di professione di fede, le formule di preghiera più belle e più profonde senza pensare bene a cosa stiamo dicendo. Per questa ragione Dio dice: «Poiché questo popolo si avvicina a me solo a parole e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da me e il culto che mi rendono è un imparaticcio di usi umani” Isaia 29,13

 

Dio vuole il nostro cuore per renderlo simile al Suo Cuore. Infatti siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Lui, il nostro Creatore.

 

Vorrei subito puntualizzare che Dio è sì il nostro Creatore, ma non l’Unico creatore del nostro essere: noi stessi infatti siamo chiamati a collaborare con Lui per creare la nostra persona, e non solo. Ci abbiamo mai pensato a questo? Eppure vediamo bene che le nostre libere scelte sono molto importanti per la nostra vita fisica e spirituale e sono importanti anche per coloro che sono in contatto con noi. Siamo membra di un unico Corpo e ogni nostro pensiero, parola e azione non può rimanere circoscritto a noi, ma si propaga per vie a noi non ancora note.

 

Il Padre vuole la nostra collaborazione. Vuole regnare nel Regno dei Cieli insieme a noi. Il Regno dei Cieli è dentro di noi già da adesso anche se siamo ancora in cammino.  Consideriamo che in Cristo il Padre ci ha dato tutto e che nulla ci manca per ottenere non solo la salvezza presente e futura, ma per occupare quel posto in Cielo, con quel grado di santità che Lui ha pensato per noi. Dobbiamo diventare imitatori di Dio, come ci insegna l’apostolo Paolo : “ Fatevi miei imitatori, come io lo sono di Cristo.” 1 Corinzi 11,1

 

Ora sappiamo bene di essere peccatori e sappiamo anche che siamo lontani dalla perfezione, ma dobbiamo avere fede e speranza certa in Gesù Cristo che ci conduce al Padre. Il Padre poi, non è lontano da noi perché se viviamo in grazia siamo inabitati dalla Santissima Trinità. Il nostro Dio, quindi, è nascosto, ma è nascosto dentro di noi, cosicché ognuno lo possa cercare.

 

Il Padre Celeste vuole essere cercato, conosciuto e amato dai suoi figli.

 

Ma noi desideriamo conoscere il Padre? Poniamoci seriamente questa domanda!

Viviamo ogni giorno la contraddizione del peccato e dell’apparente lontananza da Dio e la nostra fede viene messa a dura prova. Noi siamo il popolo di Dio e dovremmo essere felici di esserlo invece siamo un popolo triste e scoraggiato…..Questo non fa onore alla nostra fede e al nostro Dio.

 

Molto spesso poi ci dipingiamo un’Immagine di Dio che non ha nulla a che vedere con la Verità. Ci costruiamo un idolo e facciamo cadere in errore anche coloro che cercano davvero il Volto di Dio. Ben lo dice Gesù “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci.” Mt 23,13

 

Qual è dunque il Volto del Padre che ci viene manifestato da Gesù Cristo?

 

Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l’annunzierà. Giov 16,13-15.

 

Chiediamo dunque l’aiuto dello Spirito Santo per comprendere le Scritture e per conoscere il Padre e il Figlio.

 

Il nostro Dio, Onnipotente e Creatore di tutte le realtà visibili e invisibili è capace di annichilirsi fino alla morte per amore di noi figli. Un Amore inimmaginabile che si lascia crocifiggere, un Amore che non è mai sazio di amare, un Amore che non si vergogna di mendicare il nostro amore, un Amore che non si stanca mai di avere Misericordia e di cercare i peccatori per chiamarli alla conversione, per guarirli e per renderli felici.

Anzi, spesso Dio lamenta che il suo amore paterno non ha trovato adeguata corrispondenza:

Dice: Ho allevato e fatto crescere figli, ma essi si sono ribellati contro di me” (Is 1, 2).

 

 

Con spirito di piccolezza evangelica proviamo ad accostarci al mistero insondabile di Dio.

Cerchiamo il Suo volto come dice il Salmo (26,8):” Di te ha detto il mio cuore: «Cercate il suo volto» ; il tuo volto, Signore, io cerco.” perché è un’esigenza del cuore amante.

 

Ovviamente il nostro “ritratto” sarà simile a quello che i bambini appena scolarizzati fanno del loro papà quando la maestra chiede loro di disegnarlo. Sappiamo bene che di Dio possiamo averne solo una conoscenza confusa, imperfetta e molto limitata. Ma più desideriamo conoscerLo e più Lui stesso ci donerà Luci nel fondo dell’anima.

 

Immaginiamo che il Padre si rispecchi in noi, inondandoci dei suoi divini splendori perché sappiamo e crediamo che Egli ci ama di Amore Misericordioso e Fedele, per mezzo di Gesù Cristo, il nostro Salvatore.  Meditiamo il Prologo di San Giovanni:

 

In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
2 Egli era in principio presso Dio:
3 tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
4 In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
5 la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l’hanno accolta.

 

Troppo spesso non accogliamo il Dio che viene, che viene continuamente per salvarci. Troppo spesso non guardiamo Lui, ma guardiamo noi stessi. Dice infatti la Scrittura:“Guardate a lui e sarete raggianti, non saranno confusi i vostri volti”. Salmo 33,6

 

E nel Prologo si san Giovanni si legge ancora:

 

10 Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
11 Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l’hanno accolto.
12 A quanti però l’hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
13 i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
14 E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.

 

Per accogliere Dio è necessario non guardare noi stessi, ma guardare a Lui. E’ necessario essere umili e semplici.  Non è sempre facile, ma Gesù Cristo ci ha ottenuto la pienezza individuale di grazia, come si dice ancora nel Prologo di San Giovanni:

 

16 Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto
grazia su grazia.
17
Perché la legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
18 Dio nessuno l’ha mai visto:
proprio il Figlio unigenito,
che è nel seno del Padre,
lui lo ha rivelato.

 

E’ assolutamente necessario credere alla Parola di Dio! Ed è assolutamente necessario leggerla come Parola Vivente, perché trascende gli avvenimenti storici ed è Eterna, sempre attuale per ogni generazione! Attraverso la sua Parola, Dio parla a tutti gli uomini di tutti i tempi.  Dice infatti Gesù: “Il cielo e la terra passeranno ma le mie parole non passeranno” Marco 13,31

 

Cerchiamo quindi il Volto del Padre che Gesù rispecchia in modo perfettissimo.

 

Dio è Luce per cui dobbiamo pensare alla gioia e alla pace del cuore. Gli occhi di una persona felice o serena  sono splendenti e sulle sue  labbra si trova facilmente il sorriso. Molto spesso le Immagini Sacre raffigurano un Padre vecchio, con l’aspetto burbero e temibile. Credo che siano rappresentazioni molto sbagliate. Come può essere vecchio Colui che E’ Vita eterna?

 

Ma c’è anche un’altra osservazione da fare: quando noi siamo per troppo tempo tristi o preoccupati e nel nostro volto traspare questo, noi siamo ripiegati su noi stessi e non stiamo rispecchiando il Volto del Padre! Anche Gesù pianse perché viveva le emozioni proprio come noi, ma poi la sua tristezza si trasformò in gioia perché Lui era UNO con il Padre!

Il Padre è la fonte della Pace e della Gioia. Il Padre è la fonte di ogni Bene.

 

Guardiamo Gesù e cerchiamo in Lui il Volto del Padre. Se meditiamo con attenzione tutto il Vangelo secondo San Giovanni noteremo di come Gesù insiste nella sua Unità con il Padre, e di come Lui ci vuole uniti a Sé per essere tutti uniti al Padre.

 

 

Dio assume la natura umana nella Persona di Gesù Cristo che è vero Dio e vero Uomo.

 

 

 

 

Si può vedere il Volto del Padre anche  in Gesù Bambino? Io direi di si.

 

Il Padre è la fonte della vita, della santità, dell’amore, della bellezza, della misericordia……..è l’Onnipotente che viene in mezzo a noi come un piccolo, bisognoso bambino. Lo fa per amarci e per ricevere il nostro amore.  Forse non sempre riusciamo a mettere a fuoco che Dio desidera ricevere il nostro povero amore. Lo desidera con desiderio infinito e  bruciante, come solo Dio sa desiderare. Dio viene a mendicare il nostro amore. Il Padre Celeste, in Gesù neonato e con Gesù neonato,  non parlava e chiedeva l’amore col pianto, come tutti i bambini.

 

Non sappiamo molto della divina infanzia di Gesù, sappiamo però una cosa importante: ubbidiva volentieri ai suoi genitori.

 

Anche l’obbedienza è un frutto dell’albero dell’Amore. Il Padre Onnipotente, in Gesù e con Gesù,  obbedisce volentieri alle sue sante creature. (Giuseppe e Maria).

 

Il Padre Onnipotente, in Gesù e con Gesù, riceve il battesimo di conversione al fiume Giordano per opera di Giovanni Battista.

 

Abbiamo mai provato a leggere il Santo Vangelo con questa chiave di lettura? Possiamo ritenere di essere nella verità?  Gesù dice: “ In verità, in verità vi dico, il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa anche il Figlio lo fa”.Giov.5,19

 

Dopo il battesimo Gesù viene condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo.

Voglio farvi notare la prima risposta che Gesù dà al tentatore: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Matteo 4,4

Ci crediamo veramente?  Queste non sono parole di uomini, ma Parole vive di nostro Padre!

 

Il Padre, in Gesù e con Gesù, predicava la buona novella e curava ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. (Matteo  4,23). Chi andava da Gesù ? Dice il Signore: “Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato”. Giovanni 6,44.

E ancora: “Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre ed ha imparato da lui, viene a me”. Giovanni 6,45.

L’iniziativa d’amore è sempre del Padre,  e viene compiuta dal Figlio.

 

Ascoltiamo il discepolo di Gesù: “Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti».” Luca 5,5.

 

Che cosa ci chiedono il Padre e il Figlio? Con quale ricompensa?

Ascoltiamo Gesù: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!» Luca 11,28

 

Il Padre Celeste, in Gesù e con Gesù, ci insegna ad essere figli di Dio, per trovare la beatitudine. Ogni insegnamento che Gesù fa alle folle o ai discepoli, è un tratto del “ritratto” che stiamo abbozzando di Dio. Perché Dio ci dona sempre Se stesso.

 

 

LA FEDE

 

Cos’è la fede? La fede è una fiducia assoluta in Dio, il Dio che ha voluto parlare all’uomo mediante le Sacre Scritture, e rivelarsi in Gesù Cristo; un Dio che ci ama tutti,  e che ha dimostrato il suo amore fino  alla Croce! Egli ci ha amati mentre ancora noi non Lo amavamo e ha offerto la propria vita per chiunque mette tutta la propria fiducia in Lui.

Applicata alle opere, la fede è la radice e l’albero mentre le opere sono i frutti.

 

Cerchiamo il Volto del Padre nella Sua Parola accogliendola  con fede e Amore.

 

Matteo 6,30: “Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede?”

 

Matteo 8,10: “All’udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: «In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande.”

 

Matteo 8,13 : “E Gesù disse al centurione: «Va’, e sia fatto secondo la tua fede». In quell’istante il servo guarì.”

 

Matteo 8,26: “Ed egli disse loro: «Perché avete paura, uomini di poca fede?» Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande bonaccia.”

 

Matteo 9,2: “Ed ecco, gli portarono un paralitico steso su un letto. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati».”

 

Matteo 9,22 : “Gesù, voltatosi, la vide e disse: «Coraggio, figliola, la tua fede ti ha guarita». E in quell’istante la donna guarì.”

 

Matteo 9,29: “Allora toccò loro gli occhi e disse: «Sia fatto a voi secondo la vostra fede».”

 

Matteo 14,31: “E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».

 

Matteo 15,28: “Allora Gesù le replicò: «Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.”

 

Matteo 16,8:  “Accortosene, Gesù chiese: «Perché, uomini di poca fede, andate dicendo che non avete il pane?”

 

Matteo 17,20: “Ed egli rispose: «Per la vostra poca fede. In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile.”

 

Matteo 21,21 : “Rispose Gesù: «In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà.”

 

Matteo 21,22: “E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete».”

 

 

Siamo dunque chiamati a credere che la fede in Dio è la fonte della beatitudine presente e futura.

 

Quando abbiamo poca fede, abbiamo paura! Questo accade perché confidiamo in noi stessi.

 

Matteo 8,26: “Ed egli disse loro: «Perché avete paura, uomini di poca fede?» Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande bonaccia.”

 

Matteo 10,28: “E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l’anima e il corpo nella Geenna.”

 

Matteo 14,26 : I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «È un fantasma» e si misero a gridare dalla paura.”

 

Matteo 14,27 :”Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura».”

 

Aggiungiamo ora questi versetti con San Paolo:

“E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: «Abbà, Padre!».” Romani 8,15

 

Come gli apostoli preghiamo dicendo : Signore, aumenta la nostra fede!  Luca 17,6

 

 

 

L’EUCARISTIA

 

 

 

Quanto ci ama il Padre Onnipotente? Nella nostra limitatezza non riusciremo a comprenderlo in questa vita, però siamo certi che Dio si fida di noi e lo fa perché ci ama e anche perché noi possiamo a nostra volta avere fiducia in Lui, imitando. Non può esserci amore senza fiducia.

 

 

 

Contempliamo l’Ostia Divina. Dio tanto ci ama che si mette nelle nostre mani e lasciandoci liberi di farne ciò che vogliamo. Si può immaginare un Amore più grande? Sa benissimo che siamo peccatori e che non Lo amiamo quanto dovremmo eppure Lui non si sottrae, non si protegge, non si nega, ma TUTTO si dona con infinito Amore.

 

A proposito dell’Eucaristia, Dono d’Amore del Padre, scrive Anastasio Ballestrero: “Io penso alla coerenza di Dio Padre che nel dare agli uomini, per un eccesso di amore, il Figlio suo, si è spinto oltre ogni limite: lo ha dato; ha voluto che diventasse non soltanto partecipe della natura umana, ma ha voluto diventare, di questa natura, nutrimento vivificante e trasformatore.

È una profezia e una memoria l’Eucaristia! È una profezia per l’impazienza di amore di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo; è una memoria per quanto Gesù ha fatto e continua a fare; è la memoria di una Presenza che nella visibilità dell’Incarnazione è chiusa, ma nella continuità del Mistero continua ad essere mistero di salvezza.”

 

Perché Dio rimane tanto solo nel Tabernacolo?

 

Davanti al Santissimo Sacramento, le nostre parole sono sempre inadeguate. E’ un Mistero d’Amore  troppo grande e insondabile e che ci fa comprendere la nostra miseria.

Davanti al nostro Dio che si fa Pane, possiamo solo inginocchiarci, lodare, contemplare, adorare, ringraziare e  riparare.

 

Chiediamo anche che si compia in noi la preghiera di Cristo:  “perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.  E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me. Giov. 17,21-23

 

Dopo aver ricevuto o adorato l’Eucaristia torniamo alla vita di tutti i giorni ricordandoci che non è possibile conoscere il Padre, se non per mezzo di Gesù che è vivo e presente in ogni fratello.

Dopo averlo incontrato in Chiesa, il Signore ci aspetta fuori, per incontrarci continuamente  nella quotidianità.

 

Ricordiamo la sua Parola:”Qualunque cosa avete fatto al più piccolo l’avete fatta a me” (Mt 25,40). Egli si nasconde sotto le spoglie di ogni nostro prossimo, che diviene così – come Gesù – via per andare al Padre, per conoscere il Padre. È così semplice da essere quasi incredibile: per arrivare a Dio, passare per l’uomo con tutte le implicazioni che la vita personale e sociale comporta. È così semplice che Gesù ha voluto avvertirci. È una verità, Egli ci dice, che solo i semplici afferrano, i piccoli. E con ciò la strada è aperta veramente per tutti: per gli adulti, gli anziani, i sapienti, i furbi, se sanno farsi piccoli, accantonando tutta la loro scienza ed esperienza di vita, per mettersi umilmente  all’ascolto del Signore, e vivere la sua Parola. Infatti, la fede senza le opere è senza valore. (Giacomo 2,20)

 

La conclusione di questi spunti di riflessione, che cercano i tratti del  Volto del Padre, ci porta, in Cristo,  al volto dell’uomo, di ogni uomo e anche di noi stessi in quanto siamo creati ad Immagine e Somiglianza del nostro Dio, che è venuto ad abitare in mezzo a noi.

 

Dio, nostro Padre, nel suo grande Amore, ci conduca alla perfezione cristiana perché possiamo, come dice la Scrittura, contemplare il Suo Volto. “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Matteo 5,8)

 

 

 

VERSETTI DI SALMI PER LA PREGHIERA

 

 

Salmi 4,7

Molti dicono: «Chi ci farà vedere il bene?».
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.

 

Salmi 10,7

Giusto è il Signore, ama le cose giuste;
gli uomini retti vedranno il suo volto.

 

Salmi 16,15

Ma io per la giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua presenza.

 

Salmi 26,9

Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.

 

Salmi 29,8

Nella tua bontà, o Signore,
mi hai posto su un monte sicuro;
ma quando hai nascosto il tuo volto,
io sono stato turbato.

 

Salmi 30,17

fa’ splendere il tuo volto sul tuo servo,
salvami per la tua misericordia.

 

Salmi 41,3

L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio?

 

Salmi 43,25

Perché nascondi il tuo volto,
dimentichi la nostra miseria e oppressione?

 

Salmi 66,2

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;

 

Salmi 68,18

Non nascondere il volto al tuo servo,
sono in pericolo: presto, rispondimi.

 

Salmi 79,4

Rialzaci, Signore, nostro Dio,
fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

 

Salmi 87,15

Perché, Signore, mi respingi,
perché mi nascondi il tuo volto?

 

Salmi 88,15

Giustizia e diritto sono la base del tuo trono,
grazia e fedeltà precedono il tuo volto.

 

Salmi 88,16

Beato il popolo che ti sa acclamare
e cammina, o Signore, alla luce del tuo volto:

 

Salmi 101,3

Non nascondermi il tuo volto;
nel giorno della mia angoscia
piega verso di me l’orecchio.
Quando ti invoco: presto, rispondimi.

 

Salmi 104,4

Cercate il Signore e la sua potenza,
cercate sempre il suo volto.

 

Salmi 118,135

Fa’ risplendere il volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi comandamenti.

 

Salmi 118,170

Venga al tuo volto la mia supplica,
salvami secondo la tua promessa.

 

Salmi 142,7

Rispondimi presto, Signore,
viene meno il mio spirito.
Non nascondermi il tuo volto,
perché non sia come chi scende nella fossa.

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