La Volontà di Dio e la nostra volontà


Nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito”.  (Ebrei 5,7)

 

Immediatamente ricordiamo la preghiera di Gesù al Getsemani: “E avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!». (Mt 26,39)

 

In questa accorata preghiera notiamo due richieste che non combaciano: Gesù vorrebbe che il calice della dolorosa passione fosse allontanato da lui ma il Padre continua a porgerglielo per portare a compimento l’Opera della Redenzione.

 

L’autore della lettera agli Ebrei ci dice che Gesù fu esaudito per il suo completo abbandono, cioè fu esaudito quando rinnegò la sua volontà e accolse, con amore filiale, quella del Padre Suo. Il Signore Gesù volle conformare la sua volontà a quella del Padre e in questo fu esaudito. Notiamo che è l’unica volta, nel Santo Vangelo, che vediamo l’umanità di Gesù fare fatica nell’accettare la Volontà del Padre.  In altra occasione infatti aveva detto: “Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite». (Gv 8,29)

 

Questa, invece, era l’ora delle tenebre, della prova suprema e della vittoria definitiva sul male che Gesù aveva assunto in Sé per salvarci dalla perdizione eterna. Infatti dopo poche ore “gridò a gran voce: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. (Mt 27,46) Gesù in quelle ore di agonia si sentiva solo e abbandonato e il dolore più grande era sentirsi abbandonato dal Padre suo. Tuttavia, pregando con questo salmo (22) Gesù conferma la sua fiducia nel Padre, perché se bene il salmo inizia col grido del servo abbandonato, finisce con la lode per la vittoria definitiva dell’Onnipotente sui malvagi e la rivendicazione del servo giusto e innocente.

Gesù è nostro Maestro in tutto e poco sappiamo della sua preghiera; nulla sappiamo dei suoi intensi colloqui diurni e notturni con il Padre ma forse ha voluto lasciarci queste Parole perché imparassimo quale è la vetta della preghiera a cui siamo chiamati. Nel cuore sentiamo l’eco del Padre nostro che Lui ci ha insegnato: sia fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra. (Mt 6.10) Preferire la Volontà di Dio alla nostra, quando queste non collimano, è preghiera perfetta nella fede e nell’amore e, se vogliamo progredire, è la meta che cercheremo di raggiungere.

 

Ma allora, come dobbiamo pregare visto che Gesù ci dice anche: “Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole.  Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate”. (Mt 6,7-8).

E ancora: Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.  Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? O se gli chiede un pesce, darà una serpe? Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano! (Matteo 7,7-10)

 

Chiedere o non chiedere, dunque, visto che Dio opera sempre e comunque per il maggior bene nostro? Questa domanda sorge soprattutto quando vogliamo fare intercessione per i nostri fratelli. Il mio pensiero è che sia bene chiedere, mettendo però al primo posto la Volontà di Dio e non la nostra. In pratica chiediamo che si compia la Volontà di Dio sulla tal persona, nella tal situazione e se il Signore vuole anche esaudire la nostra intenzione particolare. Inoltre lo scopo principale della preghiera è, anzitutto, prepararci a ricevere quello che Dio ha preparato per noi, nel suo infinito amore e che è sempre il meglio per ogni suo figlio.

Dice Gesù: Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!». (Luca 11,13) Chiedere lo Spirito Santo per noi e per i nostri fratelli è cosa gradita al Padre. E’ cosa certa.

 

E lo Spirito Santo che ci guiderà a tutta la verità (Gv 16,13), ci riempirà dell’Amore del Padre e del Figlio, e nella sua Luce saremo colmati di gioia, fino ad arrivare a non chiedere più nulla. Allora la nostra preghiera sarà di lode, di gratitudine, di amore, di adorazione e sarà gioia piena, quella che promette Gesù a coloro che lo amano. E’ un traguardo a cui desideriamo arrivare, pur procedendo lentamente a piccoli passi.

 

Chi ama dona amore e solo l’amore divino è vero amore. Amando Dio e amando i fratelli in Dio l’intercessione sia attua con naturalezza in un flusso di amore continuo perché l’amore vero non conosce interruzioni. L’Amore di Dio per noi, corrisposto con tutto il nostro cuore nel quale vive anche l’amore per i nostri fratelli e per l’intero creato diventa un respiro di Vita Divina che diffonde grazia senza confini e senza misura. I primi a beneficiarne sono coloro per cui vogliamo intercedere.

 

Credo che il cammino della preghiera lo termineremo nella vita futura ma intanto chiediamo al Signore Gesù di aiutarci a “entrare nel nostro cuore, a pregare il Padre nostro nel segreto” (cfr Mt 6,6).

E più di ogni altra cosa chiediamo la grazia di riuscire a seguirLo, diventando suoi discepoli. E’ una via stretta, tant’è che il Signore disse che molti sono i chiamati e pochi sono gli eletti (Mt 22,14). Ricordiamo però che la chiamata alla santità è per tutti noi. (Levitico 20,7-8) Come rispondiamo? Cosa ci viene chiesto?

 

Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere degno di me”. (Lc 14,25-27)

 

L’amore non è solo un sentimento ma è soprattutto sacrificio: per amare dobbiamo seguire Gesù e imparare da Lui la Sapienza della croce: questa è la Volontà del Padre nostro, che ci vuole santi e felici in questa vita e beati e gloriosi nella vita futura, in Cristo Gesù, nostro Signore.

 

Una domanda sulla Volontà di Dio la fece anche la folla che cercava Gesù perché attratta dai suoi prodigi. “gli dissero allora: che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio? Gesù rispose loro: questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato.” (Gv  6,28-29)

 

Che il Signore Gesù abbia pietà di noi e ci aiuti a rinnegare la nostra volontà ed accogliere con fede e amore filiale la Volontà di Dio. Abbandoniamo ogni paura, retaggio del peccato, perché il giogo di Gesù è dolce e leggero. (Mt 11.30)

 

 

 

 

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