I discepoli di Gesù


La Comunione con Dio e con i fratelli comporta una situazione di instabile stabilità dell’anima che la vive. Con questa affermazione, apparentemente contradditoria, voglio farti comprendere che, fin che siete sulla terra, siete esseri in divenire e questo si realizza nella mutevolezza dello stato interiore, che pur rimane stabile in sé, perché Dio regna e provvede al procedere nel cammino verso la salvezza compiuta, che sarà solo nella vita futura.

 

L’anima dovrebbe chiedersi con quale grado di offerta di sè partecipa alla Comunione, perché solo da essa procede la grazia che la fa avanzare, più o meno speditamente, nel suo cammino interiore.

 

L’anima che si offre senza riserve al suo Dio, partecipa pienamente del Suo Progetto, che è a servire non solo alla salvezza personale, ma anche alla salvezza dell’umanità tutta intera.

 

L’anima è cellula del Corpo Mistico, in cui Cristo continua la sua Opera. Da ciò si evince che l’anima offerta non si appartiene più, perché è tutta donata al suo Salvatore e Dio e, nel medesimo tempo, serve al Suo Progetto: la Redenzione del mondo.

Gesù fece la sua Offerta totale al Padre e l’anima unita a Lui è partecipe della sua Offerta e della sua Vita. Io, il Padre, ho donato mio Figlio al mondo e in ogni tempo offro al mondo tutte le anime che sono unite a Lui per il medesimo scopo: la Redenzione che Lui compì nella sua Persona Fisica è continuata e continua in tutte le generazioni per mezzo dei suoi discepoli.

 

Chi sono i discepoli del Signore Gesù? Tutti coloro che osservano la sua Parola, lo seguono nel cammino che Lui compie in ciascuno e partecipano della sua Vita. 

 

Nella comunione con Dio, quindi, c’è comunione con i fratelli e questo suscita nelle anime molti effetti che rimangono per lo più incomprensibili, perché il vostro essere spirituale, a causa del peccato, è diventato malato.

Quello che voglio dirti oggi è che è necessario che l’anima in cammino esca da se stessa, superi le proprie limitazioni e si ponga negli orizzonti sconfinati della fede per vivere nella Pace i giorni che le sono concessi anche, e soprattutto, quando sono tribolati.

 

Chi pensa a se stesso vive una vita infelice, perché non può realizzare quanto vorrebbe. Chi rinuncia a se stesso e si impegna a seguire il suo Dio ha motivo di essere felice già in questa vita, perché Dio non delude e si rivela a coloro che Lo cercano con cuore sincero. L’impegno di ogni cristiano è quello di conoscere amare e servire il Signore.

 

Chi crede in Dio sa che i Progetti del Signore sono il meglio per tutti e per ciascuno e può rinunciare alle sue umane preoccupazioni per sè e per i suoi cari. La fede alimenta la speranza e nutre la carità, senza la quale non c’è salvezza.

 

Avevamo iniziato il discorso con l’affermazione dell’instabile stabilità vissuta dalle anime che vivono la comunione con Dio e con i fratelli e Io vengo a dirvi di non torturare la vostra anima con troppe domande, con troppe autoaccuse e con troppa severità. Sapete bene che le Vie del Signore non sono le vostre vie.

 

Già vi dissi che è necessario che siate misericordiosi con il prossimo e anche con voi stessi. So bene che l’avversario della vostra gioia vi vuole condurre lontano dalla Pace che Dio vi dona, perché lui è, per sua scelta, il nemico di Dio e degli uomini.

 

Poniamo l’esempio di un’anima che si è donata a Dio e che  soffre e pensa che la sua sofferenza sia causata solo dai suoi peccati e dalle sue fragilità. Ecco, Io vengo a dire a quest’anima che non è così, ma che delle sue sofferenze c’è anche parte dell’altrui peccato. Allo stesso modo anche la grazia che ognuno riceve è condivisa, perché la comunione con Dio e con i fratelli comporta condivisione, sia dei peccati degli uomini, che della grazia donata da Dio. In ogni croce c’è sofferenza e grazia e la croce è strumento di salvezza, a causa di Cristo, il Redentore dell’umanità.

 

Ora l’anima che versa nella sofferenza stia attenta a non ripiegarsi su se stessa, perché questo atteggiamento sarebbe molto deleterio. In ogni evenienza tenga lo sguardo fisso sul Signore Gesù e cerchi di mettere in pratica la sua Parola. Ricordi che il suo Dio è Misericordioso e tenda alla perfezione, nell’imitazione di Colui che chiama Padre, Fratello e Sposo.

 

Anima mia, scendi nelle profondità del Santo Battesimo e contempla la dignità che il tuo Signore ti ha conferito. Non lasciarti scoraggiare dalle tentazioni del nemico, ma vivi i tuoi giorni tribolati  nella fede, nella speranza, nella carità, nella pace e nella gioia. Passerà la scena di questo mondo e il tuo Dio ti darà la ricompensa del tuo impegno, delle tue fatiche e delle tue sofferenze.

 

Osserva la natura e vedi quante meraviglie il tuo Dio ha posto in essa. Vedi come le stagioni si susseguono e la vita prosegue, con sapienza, il suo corso.

Ora tu dici che ti piace il sole, ma non ti piace la pioggia. Negli eventi che vivi giudichi quello che ti piace o che non ti piace: vola più in alto, anima bella, e considera che tutto concorre al bene, perché Dio è Amore.

Ecco l’Opera di Dio alla quale sei chiamata a collaborare: trasformare il male in bene. Tu dici che sei troppo misera per pensare ad ardue imprese, ma Io ti dico che nulla è impossibile per chi ha fede.

 

I discepoli di Gesù sono partecipi  della sua Vita e lo aiutano a portare la sua Croce, formata da tutte le croci degli uomini di tutti i tempi. Le croci degli uomini sono la conseguenza del peccato e il Signore le ha prese tutte su di Sé e ne ha fatto strumento di Salvezza. Dio trasforma il male in bene.

 

Anima bella, non torturarti se non comprendi la Via nella quale il Signore ti conduce: sei Sua e nella fede dovresti trovare la tua pace e la tua gioia.

Accetta di buon grado che in te si susseguano consolazioni e desolazioni, gioie e sofferenze. Rimani quieta alla Presenza del tuo Signore e cerca di vivere secondo il Vangelo. Fai quello che riesci e credi che il tuo Dio è capace di colmare le tue lacune.

 

Abbandonati con fiducia al Volere del tuo Dio e rimani nella sua Pace.

 

Padre Buono, mi accorgo di cadere sempre nelle solite difficoltà. Mi rendo conto che la tua Bontà è ben più grande di ogni mia debolezza e che la tua Pazienza è davvero Infinita. Non ti stanchi mai di ripetere i tuoi Insegnamenti e io credo di comprendere ma poi, nel momento della prova, debbo constatare che la tua Parola non è ben radicata nel mio cuore. Perdonami.

Guariscimi, Signore, e guarirò, salvami e sarò salvato, poiché Tu sei il mio vanto.  (Geremia 17,14)

 

Gesù ha detto:

“Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!” (Luca 11,13)

 

Padre Buono, io vengo a chiederti lo Spirito Santo con i suoi sette Doni, specialmente quello della Fortezza e del Timor di Dio. Concedi a me, e a tutti i miei fratelli che lo desiderano, la grazia di vivere come a Te piace, per la realizzazione dei tuoi Progetti.

 

In tutti coloro che te lo chiedono porta a compimento i tuoi Desideri, concedendo la grazia di dare Gloria al tuo Santo Nome. Concedi anche le grazie che non vengono chieste, perché Tu sai quello di cui abbiamo bisogno prima ancora che te lo chiediamo.

Padre nostro, colma i nostri cuori con la tua adorabile Tenerezza, perché possiamo gustarla e condividerla.  Sia lode ora e sempre al tuo santo Nome.

 

Mio Signore e mio Dio, io ti amo e ti ringrazio.

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