Sofferenza ed intercessione


Anima mia, che soffri le pene dello spirito e invochi il mio Santo Nome giorno e notte,  pensi forse che Io non ti ascolti? Io sono Presente e vivo ogni istante insieme alle mie anime-spose perché sono Fedele.

 

Oggi, portandoti la similitudine della madre che, dopo aver vissuto la durata della gravidanza, arriva al traguardo del parto e geme e soffre in quell’ora, ti istruisco sulle sofferenze dello spirito che tu e molte altre anime state vivendo.

 

L’anima che vive unita a Dio è sempre feconda, perché, grazie all’unione, porta in sé la Luce della grazia ed illumina le tenebre che la circondano. Tuttavia le opere che il Signore compie servendosi anche di lei sono molteplici ed ella non le conosce. L’anima vive il suo pellegrinaggio terreno nella fede e, solitamente, riceve solo le luci che le sono utili per il suo cammino e per la sua missione. Già il non capire e il non conoscere quanto desidera sono dolorose mortificazioni, ma è necessario che sia così.

 

Per tornare alla similitudine di prima, ti dico che in natura tutto il periodo della gravidanza è necessario per formare il bimbo e, generalmente, non è troppo difficoltoso. Poi, senza preavviso, arriva l’ora del parto con le sue sofferenze e le sue grazie. Il travaglio è sempre doloroso ma, quando finisce, lascia posto a una gioia immensa, perché la mamma ha dato alla luce una nuova creatura.

 

Similmente anche l’anima-sposa arriva a momenti di doloroso travaglio spirituale ed è proprio allora che dovrebbe rallegrarsi maggiormente nel suo Signore, perché le sue sofferenze, grazie all’unione con Dio, sono molto feconde e ottengono grandi grazie, di ogni genere. Prima di tutto per l’anima stessa che diventa più matura, forte e coraggiosa nel combattere le tentazioni e procede a grandi passi nella via della perfezione, ma non solo. Le sofferenze vissute in unione con Cristo servono ad aprire i cuori chiusi per portare grazia ai fratelli, secondo i loro bisogni.

 

Ti ricordo l’esempio della gravidanza e ti chiedo di riflettere in modo particolare su due punti:

 

  1. Supponiamo che tu abbia chiesto grazia di conversione per un fratello. Saprai aspettare con pazienza e orante perseveranza? Come per la gravidanza servono nove mesi di gestazione, similmente per la rinascita di un’anima alla grazia può servire un tempo di preparazione, più o meno lungo. Poi viene l’ora del parto e allora le sofferenze spirituali possono essere molto intense, ma anticipano una grande gioia.

Ogni anima cristiana è chiamata all’intercessione. Gesù disse: “ …perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre”.

 

  1. Quando credi di pregare secondo la Volontà di Dio, cioè chiedendo conversioni, credi che sarai esaudita, anche se non vedi nessun risultato, secondo te apprezzabile, in tempi brevi? Continui a pregare con fede, senza desistere, fino a che viene l’ora in cui vedi che le tue suppliche sono state esaudite?

 

Ti ho parlato per esempi e il mio intento era anche di ricordarti che il Signore ascolta sempre le preghiere ed esaudisce sempre quelle che sono secondo la sua Volontà. Tutte le preghiere sono efficaci e nessuna va perduta, perché ottengono sempre grazia, anche quando il Signore non ritiene opportuno concedere quella richiesta.

 

Intercedi per coloro che non si sono ancora lasciati sedurre dall’Amore di Cristo. Il bene più grande da chiedere per tutti è la conversione del cuore e della vita.  

 

Gioisci, anima mia, anche nella notte dello spirito e, se la tentazione ti affligge,  combatti ed esulta nella fede, perché Dio sta compiendo meraviglie e donando grazia in modo sovrabbondante. Attendi con pazienza e amore che l’ora della sofferenza passi e il tuo Signore ti colmi di gioia. Ricorda che dopo ogni notte sorge l’aurora.

 

 

Mio Signore e mio Dio, come è difficile mettere in pratica la tua Parola! Aiutaci sempre, perché siamo poveri e infelici. Solo Tu sei la nostra Gioia.

 

Sento nel cuore che Tu vorresti dirci tante altre cose, ma noi non siamo ancora in grado di accoglierle. Apri i nostri cuori con la potenza del tuo Santo Spirito e continua ad istruirci. Vogliamo accogliere con pazienza e amore le sofferenze necessarie per aprire i nostri cuori e quelli dei nostri fratelli, perché la tua grazia vale più della vita.

 

Accetta, o Signore, la nostra umile preghiera:

 

 

O Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco,

di te ha sete l’anima mia,

a te anela la mia carne,

come terra deserta,

arida, senz’acqua.

Così nel santuario ti ho cercato,

per contemplare la tua potenza e la tua gloria.

 

Poiché la tua grazia vale più della vita,

le mie labbra diranno la tua lode.

Così ti benedirò finché io viva,

nel tuo nome alzerò le mie mani.

Mi sazierò come a lauto convito,

e con voci di gioia ti loderà la mia bocca.

 

Quando nel mio giaciglio di te mi ricordo

e penso a te nelle veglie notturne,

a te che sei stato il mio aiuto,

esulto di gioia all’ombra delle tue ali.

A te si stringe l’anima mia

e la forza della tua destra mi sostiene. (Salmo 62,2-9)

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