La sofferenza redentiva


 Padre mio,

stavo pensando a un fratello affetto da tetraplegia, alle sofferenze che vive in questa vita e, ritenendolo crocifisso con Cristo, pensavo alla vita di Gesù. Mi ha colpito una frase della Sacra Scrittura che dice:

  “Ed era ben giusto che colui, per il quale e del quale sono tutte le cose, volendo portare molti figli alla gloria, rendesse perfetto mediante la sofferenza il capo che li ha guidati alla salvezza.” (Ebrei 2,10)

 Ho pensato che Gesù è sempre stato Perfetto e mi sono chiesta cosa dovevo intendere. Allora ho pensato alla perfezione dell’obbedienza al tuo Volere. Forse Tu ti riferisci a questa perfezione, che racchiude in sé ogni altra perfezione. Gesù ti obbedì sempre perfettamente, ma mi viene da pensare che potesse essere più facile quando compiva i miracoli e ne era glorificato dalla gente. Certamente erano necessari perché, mediante i miracoli, Gesù ha fatto conoscere il tuo Amore agli uomini e, nel medesimo tempo, ha acquistato ai loro occhi credibilità. Chissà per quante altre cause i miracoli sono stati utili e necessari per noi e come lo sono anche oggi, ogni volta che Tu li compi nelle nostre vite. Ma l’interesse mio, di questo momento, riguarda proprio quel tuo rendere Perfetto Gesù mediante la sofferenza. Posso pensare che la sua perfezione non fosse compiuta fino a che Egli non compì tutta l’Opera per la quale lo avevi mandato nel mondo. Posso pensare che ai tuoi Occhi sia ben più importante la Redenzione, effettuata per mezzo della sua Passione e Morte, rispetto a qualsiasi altra santa opera da Lui compiuta. Ma tutto questo, come rapportarlo nelle nostre vite e, specialmente, nelle vite di coloro che sono chiamati a portare croci pesantissime?

 Figlia mia,

ci sono stati , in ogni generazione, figli Miei amati con Amore di predilezione e chiamati a una conformazione speciale al Figlio mio, Gesù Cristo, Redentore del mondo. Ci tengo a precisare subito che Io non faccio violenza a nessuno e sono Buono con tutti. Qualcuno infatti pensa che Io impongo la mia Volontà e non ascolto le grida dei miei figli, ma non è così.

Come già ti dissi altre volte, voi non conoscete voi stessi, ma Io vi conosco ed ho con voi una comunicazione continua nella parte più profonda del vostro cuore. Il più delle volte voi non ne siete consapevoli, perché vivete nella superficie del vostro essere, nella parte più inquinata e più contraddittoria, a causa delle influenze del mondo e delle tentazioni del maligno. Ma ognuno di voi ha un centro, uno spirito che vive unito al mio Spirito: questa è la mia santa Dimora e qui Io vivo con voi e propongo al vostro libero arbitrio le opere alle quali siete predisposti, per arrivare alla vostra perfezione personale in Cristo Gesù. Orbene, le persone che sono chiamate in modo speciale a vivere le sofferenze in unione con il Salvatore per essere, insieme a Lui, corredentrici più di altre, cioè chiamate a maggior gloria, sono spesso inconsapevoli di questa loro chiamata e altrettanto spesso sono totalmente ignare di avere dato l’adesione al mio Progetto, nel profondo del loro cuore. Lo ripeto: Io non faccio violenza a nessuno e rispetto la volontà di tutti i miei figli. C’è anche da dire che, mentre i vostri pensieri superficiali sono incostanti e mutevoli, il vostro spirito, invece, è coerente e, se si lascia attirare dal mio Amore, cresce in obbedienza durante il cammino della vita. Tuttavia può accadere, e accade spesso, che l’anima sia dilaniata dalla sofferenza della divisione che vive in se stessa, perché, mentre il suo spirito aderisce alla mia Volontà, la sua mente si ribella con determinazione. Voi conoscete i vostri pensieri, ma non conoscete il vostro spirito: la vita terrena è il tempo che avete a disposizione per uniformare voi stessi in Dio.

 Hai inteso bene, figlia mia. Hai compreso che è più facile obbedire al Padre quando Lui chiede cose facili o che danno gratificazione. Molto difficile, invece, è andare contro alla propria natura, accogliendo la sofferenza. Dico andare contro alla propria natura, perché siete stati creati per essere felici e non per soffrire. Andaste e andate contro la vostra natura anche con il peccato. Dovevo, se così si può dire, riprendere la vostra disobbedienza per ricondurla all’obbedienza originaria, quando l’uomo viveva nel paradiso terrestre. Ma dalla disobbedienza so ricavare molto di più, perché “dove abbonda il peccato sovrabbonda la grazia”. Gesù Cristo, infatti, ha redento l’umanità intera, dandole l’opportunità di conseguire una gloria maggiore di quella che aveva all’origine. Ancora oggi, e in ogni generazione, cerca collaboratori che “completino nella loro carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo Corpo che è la Chiesa”(cfr Colossesi 1,24)

Beati e benedetti coloro che aderiscono al Progetto di Dio.

 Queste cose ti ho detto a riguardo della persona che porti nel cuore, che è santa, come anche altre che conosci, ma devo precisarti che non si può generalizzare. Il Signore chiama alla santità, ma la risposta è individuale. Ogni persona è unica e ha un cammino unico, che Dio solo conosce ed accompagna, sempre nel rispetto della libertà.  

Ti può essere utile ricordare che: ”Quelli poi che ricevono il seme su un terreno buono, sono coloro che ascoltano la parola, l’accolgono portano frutto nella misura chi del trenta, chi del sessanta, chi del cento per uno. (Marco 4,20). Chi ha orecchi intenda!

 Grazie, Padre, grazie anche per la tua Pazienza infinita. Perdonami se ti faccio più volte le stesse domande, ma sono di dura cervice e dimentico facilmente la verità, pur amandola con cuore sincero.

Abbi pietà di tutti noi e illumina le nostre menti, perché possiamo conoscere la grandezza della nostra chiamata e aderire, con cuore grato, alla tua Santissima Volontà.

 Regalo un Sorriso a te, piccola mia, e all’umanità intera.

 

                                                                               Dio, vostro Padre
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