Ti aspetto, figlio mio


Mio piccolo figlio, che tanto ti agiti e ti preoccupi per la tua vita e per la vita dei tuoi cari, ascolta la voce della tua coscienza e rifletti sul senso degli eventi.

Avrai avuto modo di constatare che il timone della vita non è solamente nelle tue mani. Avrai visto che hai una certa libertà di azione che influisce grandemente sul tuo presente, il tuo futuro e anche sul tuo prossimo. Avrai notato che c’è sempre un componente ignoto nella vita tua, e di tutti, che può stravolgere, in un solo momento, le stabilità che si credevano ottenute.

La vita terrena la possiamo paragonare a una barca che naviga verso una destinazione e il timone lo teniamo insieme, Io e te. E’ una grande responsabilità, non trovi?

Qualche volta pensi che Io non abbia cura di te e che me ne stia in Paradiso a godere la beatitudine con i miei santi ed angeli e non pensi al tuo povero mondo in cui abbondano delitti e sofferenza. Ti senti trascurato e magari pensi che Dio non abbia tempo per aiutarti nei frangenti quotidiani, perché Lui sembra occupato per altre cose, magari più importanti. Ti senti offeso e vai in collera contro Dio, che sembra averti dimenticato.

Piccolo figlio mio, se nel tuo cuore ci sono questi pensieri, ti stai allontanando dalla verità e credi al nemico della tua salvezza. SVEGLIATI!

Io sono un Padre Buono e Misericordioso e vivo, insieme a te, la tua vita terrena. Ti amo come fossi un figlio unico e non ti abbandono neppure per un istante. Ti conduco con Amore infinito verso il compimento del mio sogno di Padre: la tua beatitudine eterna insieme a Me e a tutti coloro che, con Me, vivono nel Paradiso. La tua vita terrena ha questo scopo e tutto quello che accade ha un senso, anche se rimane oscuro alla tua intelligenza. Un giorno capirai tutto quello che ora non puoi capire.

Ogni giorno ti viene fornito quel che ti necessita, anzi, molto di più, perché tu possa raggiungere agevolmente il tuo obiettivo. Io non ti faccio mancare nulla, ma tu che uso fai dei doni che ti vengono elargiti?

Interroga la tua coscienza per comprendere se le sofferenze del momento presente sono causate anche dai tuoi peccati. Mettiti in discussione e cerca di essere obiettivo. Le sofferenze sono causate dai tuoi e altrui peccati. Non incolpare Dio per le sofferenze che ha permesso, ma interroga la tua coscienza e ravvediti, perché tu possa accogliere la salvezza mediante la fede in Cristo Gesù e le buone opere che vorrai compiere per collaborare con Me nella guida del timone della tua vita verso la destinazione della gioia.

Incessantemente Io cerco la tua collaborazione per portare a compimento il mio Piano, ti istruisco  e ti attiro, con Amore e Tenerezza, perché sono tuo Padre.

Tu puoi fare grandi cose insieme al tuo Dio. Ma tu credi veramente in Dio o la tua professione di fede è solo una formula imparata a memoria, che ripeti con le labbra, mentre il tuo cuore è lontano da Me?

Cosa significa, concretamente, fidarsi di Dio? Significa rinunciare alla propria vita per amor Suo. E’ scritto:  “Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la troverà. (Matteo 16,25)

Se desidero regnare nella tua vita, è per farti accogliere tutta la grazia che ho in serbo per te, perché tu possa trovare la gioia nella vita presente e in quella futura.

Se ti fidi di Me rinunci ai tuoi desideri, perché Io possa realizzare in te i miei Desideri.

Io ti ho creato e ti conosco perfettamente, so come condurti verso la piena realizzazione di te stesso. Io so tutto di te e di tutti e sono Amore e Misericordia.

Mi dirai che ti ripeto sempre le solite cose ed è vero, perché non mi stanco di ripeterti che ti amo immensamente e desidero che torni a Me, con tutto il cuore. Desidero il tuo bene molto più di quanto lo desideri tu, perché il mio Amore per te è infinitamente più grande dell’amore che tu hai per te stesso.

Non avere paura di Me, perché sono un Padre Buono, che sempre perdona i figli pentiti che tornano a casa, così come è ben descritto nella parabola del Padre Misericordioso.

Aspetto il tuo ritorno senza “se” e senza “ma”.

Ti aspetto, figlio mio e ti benedico.

Dio, tuo Padre

 

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