La notte in cui Gesù fu tradito


……. il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me. (1 Cor 11,23-25)

Moltissime volte abbiamo sentito queste parole e spesso senza poterle meditare, perché il tempo della Santa Messa è breve e non consente di fare scendere la Parola Sacra nel profondo dell’anima. La preghiera Eucaristica III cita: “nella notte in cui fu tradito” ed è l’inizio del racconto dell’ultima Cena del Signore.

Nella notte in cui Gesù fu tradito le forze delle tenebre si scatenano con la massima forza. Ci siamo anche noi, misticamente presenti in quell’ora, ci sono anche io. I nemici, infiammati di odio, lo insulteranno, lo condanneranno, lo percuoteranno, lo flagelleranno, lo incoroneranno di spine, gli faranno salire il Calvario sanguinante e dolorante sotto il peso del patibolo. Lo inchioderanno alla Croce, lo derideranno fino all’ultimo respiro, gli trafiggeranno il Cuore. Gesù sapeva quale Passione lo attendeva per compiere la Volontà del Padre e in quelle ore beve il calice del dolore fino in fondo, perché Lui è Colui che ci ama fino alla fine e ci insegna quale è l’amore più grande: quello che dà la vita.

Anche noi lo abbiamo colpito con i nostri insulti, con i nostri peccati, ma Gesù prima di morire prega il Padre per tutti: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Nell’agonia più atroce Gesù perdona quelli che gli hanno fatto, gli fanno e gli faranno del male. C’eravamo anche noi in quelle ore, perché Gesù si è caricato dei peccati di tutta l’umanità, anche i nostri, anche i miei.

Gesù è stato tradito pure dai suoi discepoli: Giuda lo vende al prezzo di uno schiavo, poi Pietro lo rinnega tre volte, e gli altri dove sono? Lo hanno abbandonato tutti tranne Giovanni, il discepolo amato. Solo Maria, sua e nostra Madre, gli fu sempre totalmente fedele e condivise spiritualmente ogni sua pena. Solo Lei perché Immacolata, Santissima, Corredentrice e Madre della Chiesa. E’ sulla Croce che Gesù ha fondato la sua Chiesa, che da duemila anni porta la grazia della Redenzione di Cristo ai cristiani e benefici a tutta l’umanità, anche a noi, anche a me.

Sulla Croce il Signore dona la sua Vita per mezzo del suo Sangue Versato e del suo Corpo Immolato. Ad ogni Santa Messa si rinnova il mistero della nostra salvezza e Gesù, nascosto nelle Specie Eucaristiche, è ancora misticamente Immolato e il suo Sangue è ancora versato per tutti. Nella Santa Messa Lui chiede la nostra partecipazione, perché non basta assistere alla Celebrazione (come se fosse solo un dovere da assolvere), ma bisogna partecipare, unendo noi stessi e la nostra vita al Sacrificio del Signore nostro.

Di fronte al Crocifisso noi siamo tutti peccatori e il peccato ancora oggi trafigge il Cuore del Signore, perché la Passione di Gesù UOMO-DIO è terminata in quel tempo storico, ma ancora oggi continua la sua Passione Mistica nel suo Corpo, che è la Santa Chiesa. La Santa Messa, alla quale partecipiamo, ci inserisce nel Mistero della Passione del Signore, che durerà fino al compimento della Redenzione, secondo il Progetto di Dio Padre. Ci sono anche oggi i nemici di Dio e coloro che dovrebbero essere amici ma non lo sono.

Ogni nostro peccato trafigge il Cuore del Signore, tutti, anche i più piccoli. Noi, che viviamo nel mondo e troppo spesso giudichiamo secondo le ideologie del nostro tempo, non ci rendiamo conto di quanto sia grave il peccato, di quali orribili conseguenze abbia nei riguardi di Dio, del prossimo e di noi stessi. Prima di tutto offende il Signore e, se vogliamo considerare quanto Lui ci ha amato, ci ama e ci amerà, è cosa gravissima. In secondo luogo ogni nostro peccato fa grande danno al nostro prossimo, partendo da quelli che ci sono più vicini e fino agli estremi confini della terra e pure nel purgatorio e alle generazioni future. Ma il peccato offende anche noi stessi, perché in risposta all’amore di Dio dovremmo corrispondere alla sua grazia per arrivare al grado di santità che la Santissima Trinità desidera per noi.

Se sapessimo considerare quanto valiamo! Ma è presto detto: ognuno di noi vale il Sangue di Dio. Perché col suo Preziosissimo Sangue siamo stati riscattati. Questo pensiero dovrebbe accrescere, con molta umiltà, la nostra autostima e, soprattutto, la stima verso i nostri fratelli. Anche i più peccatori, i più difficili, i più intrattabili valgono il Sangue di Dio, esattamente come noi.

Il peccato è una cosa orribile, una malattia interiore che ci deturpa. I peccati mortali direi che sono simili al cancro del corpo che, se non viene curato, porta alla morte. Ma è molto più grave, perchè con la morte fisica il corpo cessa di vivere e di soffrire, invece l’anima che non accoglie la salvezza di Cristo si condanna all’inferno, dove le sofferenze sono eterne. Le anime in grazia, invece, sono come belle oasi di riposo per il Signore e per tutto il Cielo. Le anime in peccato mortale sono mostruose. Se vedessimo l’orrore dell’anima in peccato mortale, ne moriremmo di dolore. Benedetto sia Dio che non ci permette di vedere quello che ci farebbe troppo male. Anche i peccati veniali, le ingratitudini, le mancanze di delicatezze offendono il Signore e dobbiamo considerare che il Suo Cuore, che ci ama di Amore immenso, è anche infinitamente Sensibile a tutto quel che riguarda il nostro comportamento, anche a quelle piccole cose che noi consideriamo minuzie senza importanza.

In un certo senso anche noi viviamo una notte, perché dobbiamo camminare nel buio della fede, ma abbiamo sempre presente Gesù, il Buon Pastore Fedele, che ci ama e ci dona la sua Vita divina, mentre chiede la nostra vita di poveri peccatori. E quante volte il Signore bussa alla porta del nostro cuore e ci trova troppo “occupati nelle nostre faccende” che riteniamo così importanti e che ci fanno dimenticare di Lui? Anche così trafiggiamo il Suo Cuore Divino.

Noi abbiamo ucciso Dio. La creatura ha ucciso il Creatore, l’Autore della Vita, la nostra unica Speranza.

Ma il Signore, Buono e pietoso, lento all’ira e grande nell’amore (salmo 102,8) ci cerca continuamente per beneficarci con la sua grazia.

E’ scritto:

«Su, venite e discutiamo» dice il Signore.

«Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve.

Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana.

Se sarete docili e ascolterete, mangerete i frutti della terra.

Ma se vi ostinate e vi ribellate, sarete divorati dalla spada perché la bocca del Signore ha parlato.” (Isaia 1,18-20)

Accogliamo dunque il Signore come si conviene. Seguiamolo rinnegando noi stessi e portando la nostra croce, che Lui ha preso su di Sé perché ci porti frutti di salvezza. E, come cellule del Corpo Mistico della Chiesa, collaboriamo perché venga il Regno di Dio in tutti i cuori. Con Maria ripetiamo il nostro: “Eccomi”. Se non lo faremo, ce ne pentiremo amaramente, ma sarà troppo tardi. Ogni giorno che ci viene donato è un talento da far fruttificare e ci sarà reso conto di tutto. Oggi è giorno di conversione, oggi è il giorno di tornare a Dio con tutto il cuore e con tutta la nostra vita.

PREGHIERA

Gesù mio, ricordo quando nella Trasfigurazione sul Tabor Pietro ti disse: “E’ bello per noi stare qui”. Ma sul Golgota le cose cambiarono, perchè noi siamo come bambini che non vogliono crescere nella sapienza e neppure nella fede. Di fronte alla tua Croce vorremmo allontanarci perché ci fa paura. Non consideriamo che ci sei Tu appeso e non contempliamo il tuo Amore Infinito. Anche i tuoi discepoli, tranne Giovanni, furono paralizzati dalla paura.

Noi ci siamo comportati da nemici, da rinnegatori, da indifferenti troppe volte.  Questo lo facciamo ancora in questa vita presente in cui, come cristiani, vorremmo seguirti, ma non ti amiamo abbastanza e rimaniamo tiepidi anche di fronte al tuo Santo Sacrificio, rinnovato nella Santa Messa.

Signore, ti chiediamo umilmente perdono per tutte le volte che abbiamo fatto soffrire il tuo Adorabile Cuore. Ti chiediamo perdono anche per tutti i nostri fratelli e ti chiediamo la grazia di vincere le tentazioni, le nostre paure e tutti gli ostacoli che ci impediscono di donarci totalmente a Te, con tutto l’amore del nostro povero cuore. Vorremmo stare ai piedi della Tua Croce insieme a Maria e Giovanni, vogliamo essere uniti in ogni nostra fibra dell’anima alla Santa Chiesa Cattolica che ci fa pervenire il Tuo Immenso Amore in molteplici forme di grazia. Signore, Dio nostro, siamo onorati e felici di essere Tuoi e ti chiediamo di compiere in noi la tua Santa Volontà, perché vogliamo dare gloria a Te, al Padre e allo Spirito Santo. Amen  

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