41. La santa Messa (8)


Per prepararci a ricevere il pane e il vino consacrati ci alziamo in piedi e preghiamo  il Padre nostro, come ci ha insegnato Gesù. Anche questa, come molte altre, purtroppo, è una preghiera che possiamo recitare senza prestare la dovuta attenzione per viverne il profondo significato.

 

Padre: la prima parola della preghiera  del Signore  è una benedizione di adorazione, prima di essere un’implorazione. Questa è infatti la Gloria di Dio: che noi lo riconosciamo come Padre, Dio vero. Gli rendiamo grazie per averci rivelato il suo Nome, di averci fatto il dono di credere in esso e di essere inabitati dalla sua Presenza. (Catechismo della Chiesa Cattolica 2781)

 

Nostro: se preghiamo in verità il Padre nostro usciamo dall’individualismo perché ne siamo liberati dall’Amore che accogliamo. (CCC 2792)

 

Che sei nei cieli: questa espressione biblica non significa un luogo, bensì un modo di essere; non la lontananza di Dio, ma la sua maestà e pur se Egli è al di là di tutto è anche vicinissimo al cuore umile e contrito (CCC 2794).

 

Sia santificato il tuo nome: chiediamo che sia santificato in noi, che siamo in Lui, ma anche negli altri che non si sono ancora lasciati raggiungere dalla grazia di Dio. Chiediamo a Dio di santificare il suo Nome perché è mediante la santità che Egli salva e santifica tutta la creazione. (CCC 2814)

 

Venga il tuo regno: Con la seconda domanda la Chiesa guarda principalmente al ritorno di Cristo e alla venuta finale del regno di Dio, ma prega anche per la crescita del regno di Dio nell’«oggi» delle nostre vite. (CCC 2859)

 

Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra: nella terza domanda preghiamo il Padre nostro di unire la nostra volontà a quella del Figlio suo, perché si compia il suo Disegno di salvezza nella vita del mondo. (CCC 2860)

 

Dacci oggi il nostro pane quotidiano: Nella quarta domanda, dicendo “Dacci”, esprimiamo, in comunione con i nostri fratelli, la nostra fiducia filiale verso il Padre nostro dei cieli. “Il nostro pane” significa il nutrimento terreno a tutti necessario per il proprio sostentamento, ma indica pure il Pane di Vita: Parola di Dio e Corpo di Cristo. Esso è ricevuto nell’ “Oggi” di Dio, come il cibo indispensabile, (sovra-)essenziale del Banchetto del Regno, che l’Eucaristia anticipa. (CCC 2861)

 

Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori: la quinta domanda implora la misericordia di Dio per le nostre offese; essa però non può giungere al nostro cuore, se non abbiamo saputo perdonare ai nostri nemici, sull’esempio e con l’aiuto di Cristo. (CCC 2862)

 

Non ci indurre in tentazione: Dicendo “Non ci indurre in tentazione”, chiediamo a Dio che non ci permetta di prendere la strada che conduce al peccato. Questa domanda implora lo Spirito di discernimento e di fortezza e chiede la grazia della vigilanza e della perseveranza finale. (CCC 2863)

 

Liberaci dal male: Nell’ultima domanda “ma liberaci dal Male”, il cristiano insieme con la Chiesa prega Dio di manifestare la vittoria, già conseguita da Cristo, sul “Principe di questo mondo”, su Satana, l’angelo che si oppone personalmente a Dio e al suo Disegno di salvezza. (CCC 2864)

 

Amen. Con l'”Amen” finale esprimiamo il nostro “fiat” alle sette domande: “Così sia”. (CCC 2865).

 

Pregare il Padre nostro deve sviluppare in noi due disposizioni fondamentali: il desiderio e la volontà di somigliargli. Creati a sua immagine, per grazia ci è restituita la somiglianza e noi dobbiamo corrispondervi. (CCC 2784)

 

Dopo la preghiera del Padre nostro il sacerdote invita i fedeli a scambiarsi la pace. Con quel gesto riconosciamo che siamo tutti fratelli e che vogliamo accoglierci vicendevolmente nel Nome di Cristo.

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